Metalmeccanici: mobilitazioni verso lo sciopero generale

Mille delegati da tutta Italia. Storie di persone e territori in difficoltà, ma anche la forza e la tenacia di tanti lavoratori che non cedono in un periodo di grave crisi e rischi occupazionali. Quella del 20 novembre scorso è stata un’assemblea molto partecipata: il Teatro Ambra Jovinelli di Roma è stato letteralmente invaso dai delegati di Fim Fiom e Uilm. Un’occasione per ribadire al governo le richieste che le tre organizzazioni sindacali metalmeccaniche portano avanti da mesi per fermare le crisi industriali e occupazionali, far ripartire gli investimenti, riformare gli ammortizzatori sociali, la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
I metalmeccanici di Fim Fiom e Uilm, ancora una volta uniti, chiedono interventi urgenti per contrastare le oltre 160 crisi aziendali aperte al ministero dello Sviluppo economico e che non vedono al momento spiragli di risoluzione; un ritorno al centro dell’agenda politica dei temi dell’impresa e del lavoro attraverso la programmazione degli investimenti pubblici e privati per il rilancio della crescita economica e sociale attraverso la salvaguardia dell’occupazione e la tutela della salute e sicurezza.
Il nostro Paese vive un momento di grave crisi che investe ogni settore industriale in una situazione di recessione economica con ricorso record agli ammortizzatori sociali, annunci di chiusure di interi stabilimenti dall’elettrodomestico alla siderurgia, dall’automotive all’elettronica, dall’informatica fino alle installazioni. A questo si aggiunge un aumento intollerabile del numero dei morti e degli infortuni sui luoghi di lavoro, conseguenze del mancato rispetto delle normative nazionali in tema di sicurezza e tutela della salute sul lavoro.
Per questo è necessario investire nella transizione industriale che fermi la chiusura di stabilimenti e investa sulle persone che lavorano a partire dai grandi Gruppi fino alle piccole imprese, affinché si assumano la responsabilità della salvaguardia dell’occupazione e del miglioramento delle condizioni di lavoro attraverso l’innovazione e la sostenibilità.

LA RISCOSSA DEI METALMECCANICI
“La bellissima e partecipata assemblea al Teatro Ambra Jovinelli rappresenta la riscossa dei metalmeccanici. Cominceranno le mobilitazioni in ogni territorio per arrivare a una manifestazione generale nazionale”. Così Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm. “Il nostro settore – ha detto il leader della Uilm – nel corso degli ultimi anni ha sofferto più degli altri la crisi economica con la perdita di migliaia di posti di lavoro. La situazione difficile che sta vivendo la manifattura italiana è una conseguenza anche dell’assenza di qualsiasi programmazione di politiche industriali da parte dei governi”. “Al Mise – ha proseguito Palombella – i 160 tavoli aperti coinvolgono oltre 300 mila lavoratori tra diretti e indotto. Una situazione drammatica a cui il governo deve trovare con urgenza delle soluzioni. Ilva è la madre delle vertenze, ma ci sono decine di situazioni aziendali simili come Whirlpool, Embraco, Jabil, Honeywell, Bekaert, Wanbao, Ex Alcoa e tante altre. Senza industria e manifattura il nostro Paese non uscirà mai dall’attuale stagnazione economica. Da oggi – ha concluso – in tutti i luoghi di lavoro saranno organizzate mobilitazioni per far capire al governo che servono riforme strutturali per gli ammortizzatori sociali, investimenti in ricerca e sviluppo, fermare la strage quotidiana dei morti sul lavoro tutelando maggiormente la salute e sicurezza dei lavoratori. Non c’è più tempo!”

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