Arvedi Trieste: presentato il Piano industriale

di Guglielmo Gambardella

Acciaierie Arvedi ha presentato il nuovo Piano industriale per la riconversione della Ferriera di Servola avviando, di fatto, il percorso di chiusura dell’area a caldo. Nell’incontro del 20 novembre scorso, presieduto dal ministro Stefano Patuanelli e con la partecipazione del vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, i vertici aziendali del gruppo siderurgico con sede a Cremona hanno presentato alle organizzazioni sindacali il piano industriale per la chiusura dell’area a caldo e il contestuale sviluppo delle lavorazioni a freddo con l’installazione di una linea di zincatura, una di verniciatura e lo sviluppo delle attività di logistica attualmente già svolte da Siderurgica Triestina per complessivi 230 milioni di investimento.
Attualmente, nello stabilimento triestino sono impegnati 603 lavoratori, oltre a quelli dell’indotto; gli attuali asset sono composti dagli impianti dell’area a caldo (cokeria, agglomerato ed altoforno) e gli impianti dell’area a freddo (decapaggio, laminatoio a freddo, ricottura statica, tandem mill e slitters).

RICONVERSIONE INDUSTRIALE
La decisione di procedere alla riconversione è stata assunta dallo stesso cavaliere Giovanni Arvedi a seguito della volontà (pressioni) delle istituzioni locali di Regione F.V.G.  e comune di Trieste espressa con l’approvazione di atti di indirizzo e prese di posizione della politica locale avversa alla presenza dell’unità fusoria definendo, di fatto, “incompatibile” la coesistenza degli impianti di produzione di ghisa della Ferriera con il futuro progetto di sviluppo del Sistema logistico del porto friulano. A tal proposito si ricorda che nelle scorse settimane è stato firmato un MoU tra l’Autorità Portuale di Trieste e l’azienda cinese China Communications Construction Company, a seguito della firma degli accordi di cooperazione italo-cinese a Roma del 23 marzo scorso per la creazione di piattaforme logistiche/produttive nell’ambito della cosiddetta “Via della Seta”.
Al momento, la scelta di voler procedere con la chiusura dell’area a caldo di Trieste non è stata condivisa dai sindacati, che restano in attesa di verificare un quadro alternativo di sviluppo “certo” e con prospettive di lungo periodo. Nel corso della medesima riunione del 20 novembre Sorial ha comunicato il proseguimento degli incontri del Gruppo di coordinamento e controllo relativo all’Accordo di Programma per la Ferriera di Servola.

IL FUTURO DELLA FERRIERA
La Uilm si è resa disponibile a verificare il nuovo progetto per il sito dell’ex Lucchini a partire dalla verifica del Piano industriale, ponendo prioritariamente una condizione: la salvaguardia dei livelli occupazionali e reddituali dei lavoratori coinvolti.
Insieme alla delegazione triestina della Uilm composta dal responsabile territoriale Antonio Rodà e dalle Rsu Uilm Loris Valenti e Denis Amoroso, abbiamo dichiarato che bisogna capire se Acciaieria Arvedi e Siderurgica Triestina saranno poste al centro di un piano di sviluppo industriale pienamente integrato con il gruppo Arvedi e al tempo stesso funzionale allo sviluppo del sistema logistico del Porto di Trieste.
Occorre che le organizzazioni sindacali siano soggetti attivi per contribuire al consolidamento di queste attività. Siamo disponibili a verificare se c’è questa opportunità per assicurare una prospettiva di lungo periodo ai lavoratori diretti e a quelli dell’indotto, per la ricollocazione di tutti i lavoratori attualmente impegnati nell’area a caldo.
Abbiamo bisogno di approfondire il piano proposto per verificarne la sostenibilità in sede ministeriale attraverso un percorso di confronto con azienda e istituzioni per definire tutte le garanzie occupazionali e la tempistica per la realizzazione del progetto. La Uilm si è resa quindi disponibile a partecipare agli incontri di approfondimento del Piano Industriale in sede aziendale e seguire contestualmente i lavori del gruppo di coordinamento e controllo presso il MiSE per la definizione del nuovo Accordo di Programma.
Al termine di questo percorso di confronti, il Ministero riconvocherà, tra la fine del mese di novembre e gli inizi di quello di dicembre, il tavolo di verifica della vertenza di Trieste per valutare gli eventuali progressi nella ricerca delle soluzioni auspicate dalle parti.

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