Whirlpool: prima vittoria dei lavoratori

Il 31 ottobre c’è stata una bellissima e partecipata manifestazione a Napoli con i lavoratori che stanno affrontando situazioni di crisi, con tredici vertenze aperte nell’area partenopea, da Jabil a Caf, passando per Dema, Auchan e tante altre, arrivando a Whirlpool, con 420 lavoratori diretti e circa mille nel suo indotto.
Migliaia di persone si sono riversate nelle strade di Napoli per protestare contro la desertificazione industriale che sta interessando la provincia partenopea. Una mobilitazione che ha visto protagonisti i lavoratori metalmeccanici, sia in strada che nei luoghi di lavoro, durante una giornata di sciopero generale di due ore indetto da Fim, Fiom e Uilm per chiedere al Governo e al Parlamento di “contrastare le crisi aziendali, con i 160 tavoli di crisi aperti che non vedono al momento spiragli di risoluzione”, perché “è necessario che nell’agenda politica ritorni al centro l’impresa e il lavoro attraverso gli investimenti pubblici e privati per il rilancio della crescita economica e sociale attraverso la salvaguardia dell’occupazione e la tutela della salute e sicurezza”.

LA MADRE DELLE VERTENZE
Quella di Whirlpool può essere considerata “madre di tutte le vertenze”, come l’ha definita più volte il Segretario generale Uilm Rocco Palombella, per quello che rappresenta e che può rappresentare: l’inizio della fine del settore degli elettrodomestici in Italia oppure un rilancio industriale che veda il governo protagonista e non spettatore per salvaguardare migliaia di posti di lavoro e professionalità.
Le tute blue dello stabilimento napoletano di Whirlpool sono state le protagoniste del corteo, da piazza Mancini fino a piazza del Gesù, dove hanno parlato i lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali e i rappresentanti regionali di Cgil Cisl e Uil.
La manifestazione era stata indetta alla vigilia della preannunciata fine delle attività produttive nello stabilimento di via Argine della multinazionale americana. Una conclusione che è stata sospesa, come chiedevano da settimane le organizzazioni sindacali, con il ritiro da parte di Whirlpool della procedura di vendita e con la decisione di non aprire alcuna altra procedura di cessazione o di licenziamenti.

SOLO ARMISTIZIO, ORA SOLUZIONE CREDIBILE
“È solo un armistizio, ma costituisce una prima vittoria dei lavoratori” ha commentato ancora Palombella dopo l’annuncio dato dalla multinazionale attraverso il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. “Il tempo guadagnato con questo armistizio serva a cercare una soluzione vera e definitiva, che parta dal rispetto degli accordi sottoscritti a Napoli e più in generale per tutti gli stabilimenti italiani” ha aggiunto il leader Uilm. “Nessun piano alternativo per Napoli, deve continuare la produzione di lavatrici. Ora si trovi una soluzione industriale credibile e che dia vera prospettiva occupazionale e produttiva”.
“La dura lotta dei lavoratori – ha concluso – ha pagato e dimostra a Whirlpool e al governo che noi non ci accontentiamo di soluzioni finte di facciata, ma vogliamo lavoro e garanzie per i lavoratori”.
La mobilitazione proseguirà con la grande assemblea nazionale dei metalmeccanici prevista per mercoledì 20 novembre a Roma.

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