Dopo l’incontro del 3 ottobre scorso al ministero dello Sviluppo economico si apre uno spiraglio per il futuro di Blutec e dei circa 1.200 lavoratori occupati nei vari stabilimenti italiani, di cui 700 a Termini Imerese. A giorni l’amministrazione giudiziaria dovrebbe inoltrare al ministero la domanda di amministrazione straordinaria. Blutec sta attraversando da anni, oltre che una crisi del gruppo, anche una serie di provvedimenti giudiziari, l’ultimo il 26 settembre scorso con il sequestro preventivo di oltre 16 milioni di euro nei confronti di uno degli amministratori della società, accusato, insieme a un suo socio, di distrazione di finanziamenti pubblici erogati da Invitalia per sostenere il programma di riconversione e riqualificazione dell’ex stabilimento Fiat.
CRISI PROFONDA
La situazione attuale dell’azienda è drammatica: 18mila euro in cassa, oltre 200 cause in corso e nessun programma di manutenzione importante previsto. Una realtà resa ancora più grave dalla condizione dei lavoratori di Termini Imerese che non ricevono da quattro mesi l’indennità di cassa integrazione e non hanno nessuna prospettiva di rientro al lavoro.
“L’amministrazione giudiziaria ci ha informato che ha posto in essere una serie di azioni necessarie a evitare il fallimento e che la prossima settimana presenterà domanda di amministrazione straordinaria al ministero dello Sviluppo economico” dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto. Un’operazione di salvataggio che prevede l’affitto del ramo d’azienda per sei mesi, con successivo assorbimento dell’intera azienda, da parte del gruppo Magnetto in riferimento agli stabilimenti di Atessa (Chieti) e Tito Scalo (Potenza) e la richiesta di amministrazione straordinaria, entro il 16 ottobre, che rappresenta “l’unico modo per scongiurare il fallimento e forse anche per assicurare la necessaria copertura di ammortizzatori sociali” aggiunge Ficco. Rispetto allo stabilimento di Termini Imerese è stato assicurato alle organizzazioni sindacali che, entro il mese di ottobre, si completerà l’iter di approvazione per la copertura della Cigs relative agli anni 2017-2019.
POSIZIONE DELLA UILM
“In attesa di un piano industriale credibile per tutti gli stabilimenti italiani, dalla Sicilia al Piemonte, abbiamo avanzato una serie di richieste specifiche per alleviare la situazione” continua il segretario nazionale Uilm.
In particolare, le richieste indirizzate al Ministero del lavoro vanno nella direzione di accelerare al massimo la procedura per approvare l’erogazione della cassa integrazione a Termini Imerese, che non viene più percepita dal mese di giugno, oltre a sollecitare l’accesso all’anticipo pensionistico legato allo svolgimento dei lavori usuranti dato che fino ad ora tale diritto è stato in concreto frustrato dalla richiesta di una documentazione impossibile da produrre. Infine abbiamo chiesto di avviare subito le operazioni necessarie per salvaguardare il futuro dei lavoratori degli stabilimenti di Atessa e di Tito Scalo, per cui non si può più temporeggiare in presenza di un potenziale acquirente. “Ora – sottolinea Ficco – si aspettano gli atti conseguenti alle dichiarazioni e impegni presi dall’amministrazione giudiziaria per rilanciare il gruppo del settore automotive e ridare un futuro occupazionale a circa mille lavoratori”.