20 anni di Cometa: sfide e progetti per il futuro

Martedì 8 ottobre presso il Centro Congressi Roma Eventi si è svolto il ventennale del fondo pensione Cometa, dedicato ai dipendenti dell’industria metalmeccanica, degli impianti e del settore orafo e argentiero. È stata una giornata di tavole rotonde riguardo i diversi aspetti del ruolo dei fondi pensione in un sistema di welfare sostenibile nell’ottica del rilancio dell’economia italiana. È stata anche l’occasione per identificare i problemi che sono dietro al basso numero di adesioni, soprattutto tra i più giovani, che si ferma a circa un terzo della platea potenziale.

BILANCIO DEL PRESIDENTE GALLO
Nella relazione introduttiva, il Presidente di Cometa, Oreste Gallo, ha parlato dell’importanza e del ruolo di questo fondo negoziale con il maggior numero di iscritti in Italia408mila lavoratori con contratto metalmeccanico, per 11 miliardi di patrimonio. L’ha definito comeuna storia di grande successo, di collaborazione efficace tra imprese e sindacati, che ha prodotto un capitale umano straordinario e una cultura previdenziale che vorremmo venisse usata a sostegno dell’economia reale”.
A proposito dei più giovani, Gallo ha dichiarato che “servono interventi urgenti per incentivare le adesioni perché sono i più esposti al rischio povertà” e un monito “soprattutto a Governo e Parlamento che devono mettere il welfare al centro delle politiche del Paese incentivando le adesioni ai fondi pensione”.

POSIZIONE DELLA UILM
Nella tavola rotonda del pomeriggio ha partecipato anche Rocco Palombella, insieme agli altri due Segretari generali di Fim e Fiom e al Presidente di Federmeccanica.
Il leader Uilm ha iniziato il suo intervento ricordando l’importanza e la lungimiranza di coloro che resero possibile venti anni fa la nascita di un fondo di previdenza complementare. Poi è passato all’analisi di cosa rappresentano oggi questi fondi negoziali per i lavoratori e di come questi non debbano essere oggetto di aumento della tassazione da parte del governo, come ipotizzato nel recente passato.
A differenza del Presidente Gallo, Palombella ha precisato che “l’unico scopo che deve avere il fondo di previdenza complementare è quello di salvaguardare e garantire una pensione adeguata e dignitosa ai lavoratori”. In assenza di una normativa nazionale, secondo il Segretario generale Uilm, non può sussistere la programmazione di investimenti nell’economia reale che, senza la massima attenzione, responsabilità e i dovuti controlli, potrebbe trasformarsi nella perdita patrimoniale per i lavoratori.
Per convincere i più giovani, secondo Palombella, “si deve intraprendere un’azione che segua due direttrici: la prima è una maggiore coralità tra la parte sindacale e quella dell’impresa, la seconda è cambiare le modalità con le quali si arriva nei vari territori e situazioni italiane per coinvolgere il maggior numero di lavoratori descrivendo i vantaggi che si avranno nel futuro, anche se lontano nel tempo”.
In conclusione il leader Uilm ha voluto esprimere nuovamente il proprio apprezzamento per questo strumento di previdenza integrativo e l’impegno dell’organizzazione nel profondere il massimo impegno per l’estensione al maggior numero di lavoratori, soprattutto tra i più giovani, per garantirgli un futuro più dignitoso.

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