Whirpool conferma di voler dismettere la fabbrica di Napoli

Dopo gli incontri nel mese luglio al ministero dello Sviluppo economico tra le parti sociali e l’azienda, c’è stata l’approvazione il 6 agosto da parte del Consiglio dei ministri del cosiddetto Decreto Imprese che, a causa della crisi di governo, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore solamente il 5 settembre scorso. All’interno della misura dell’Esecutivo è previsto, tra gli altri interventi, uno stanziamento complessivo teorico di 16,9 milioni di euro di agevolazioni fiscali per gli anni 2020 e 2021 per mantenere e rilanciare la produzione industriale dello stabilimento di Napoli di Whirpool.

L’AZIENDA VUOLE LASCIARE NAPOLI
Già durante gli incontri al Mise l’azienda aveva definito insufficienti gli incentivi previsti dal Governo per rendere sostenibile la produzione di lavatrici di alta gamma e garantire la profittabilità dello stabilimento del capoluogo partenopeo. Ma la decisione definitiva, certificata dall’intervista rilasciata dall’Ad Luigi La Morgia al quotidiano La Repubblica, di voler lasciare il sito di Napoli è arrivata pochi giorni prima della pubblicazione del Dl in Gazzetta Ufficiale. La Morgia ha dichiarato che “sono le quote di mercato e il trend congiunturale a obbligarci: la guerra dei dazi, il default argentino e la frenata dell’economia in Germania, una tempesta perfetta che si aggiunge alla crisi di prodotto, le lavatrici di alta gamma, e di mercato”. Il dirigente della società inoltre ha aggiunto che “negli ultimi dieci anni a Napoli abbiamo perso il 60% della produzione e gli addetti sono scesi da 600 a 420”.
L’azienda di elettrodomestici ha ribadito che “l’unica soluzione percorribile è dare una nuova missione produttiva del sito” e vuole “garantire la continuità industriale dello stabilimento e i massimi livelli occupazionali al fine di dare un futuro sostenibile”.

LA POSIZIONE DELLA UILM
“Avevamo detto da subito che il provvedimento del governo avesse colto solo in parte le nostre richieste e non fosse ancora sufficiente a far cambiare idea a Whirlpool” dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici. “La cifra di 16,9 milioni stanziata dal governo – ribadisce – corrisponde in teoria alla cifra che inizialmente era stata ipotizzata per rilanciare Napoli nell’accordo di ottobre poi ripudiato da Whirlpool, ma in effetti per come è scritta la norma la cifra non è effettiva né strutturale”. La Uilm chiede al Governo “di sostenere investimenti utili a far tornare competitivo lo stabilimento sul lungo periodo” anche in collaborazione con gli enti locali, in primis la Regione Campania che si era detta disponibile a dare un contributo a trovare una soluzione.

PROSSIMO INCONTRO
Il 17 settembre ci sarà un incontro tra le parti al ministero dello Sviluppo economico, organizzato dopo la richiesta delle organizzazioni sindacali di ripristinare urgentemente il tavolo Whirlpool prima che sia troppo tardi e che la multinazionale assuma scelte unilaterali.
L
’azienda aveva annunciato che il 16 settembre avrebbe voluto comunicare ai sindacati “importanti decisioni relative allo stabilimento di Napoli” ma, aggiunge una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm, “come sindacato non vogliamo rinunciare al tavolo istituzionale né possiamo accettare che il governo si defili in una vertenza così importante in cui le scelte delle istituzioni nel bene o nel male sono evidentemente determinanti”.
Le organizzazioni sindacali hanno l’impressione che Whirlpool abbia voluto “approfittare della crisi di governo per forzare la mano e imporre la dismissione della storica fabbrica partenopea di lavatrici” e “per sfuggire a un reale confronto e per cercare di imporre la sua idea di dismissione del sito di Napoli”.
Dopo la risoluzione della crisi di maggioranza del mese di agosto, l’insediamento del nuovo governo e la nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico, i sindacati ribadiscono: “faremo tutto ciò che è in nostro potere per cercare di far cambiare idea alla multinazionale e per trovare soluzioni che possano davvero salvaguardare la storica fabbrica di lavatrici di Napoli”.
Per il 19 settembre è prevista la convocazione da parte di Fim, Fiom e Uilm del coordinamento nazionale unitario, per fare il punto sulla vertenza e valutare eventuali azioni a sostegno.

 

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