Nell’incontro tenutosi il 21 giugno scorso al ministero dello Sviluppo economico il commissario ha illustrato la gravità della situazione finanziaria e industriale in cui ha trovato Blutec alla data del 12 marzo 2019, giorno in cui è stato immesso nel possesso della società.
Ciò nonostante si è riusciti a far fronte regolarmente ai pagamenti degli stipendi, a recuperare i rapporti con i fornitori strategici e a riprendere i rapporti con FCA, principale cliente del gruppo, incrementando i costi e di conseguenza riducendo notevolmente le perdite mensili.
È stata anche presentata domanda di concordato ed è in preparazione il relativo piano che dovrà contemplare una soluzione per tutti gli stabilimenti che il Gruppo ha in Italia. Sono già in corso contatti con potenziali investitori, ma mentre per alcuni siti è più facile la ricerca di acquirenti, per altri è certamente più complicata, a iniziare proprio dalla stabilimento di Termini Imerese.
“Da tutto ciò – commenta Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile dei settori auto e elettrodomestici – deriva l’assoluta necessità di prorogare gli ammortizzatori sociali in particolare per lo stabilimento di Termini Imerese, altrimenti non vi sarebbe modo di preservare l’occupazione e al contempo quell’equilibrio economico che è condizione essenziale per la prosecuzione del concordato”.
CASSA INTEGRAZIONE
Secondo quanto esposto dal ministero del Lavoro, la prosecuzione della cassa integrazione a Termini Imerese fino al 31 dicembre 2019 potrebbe avvenire con la cassa legata alle aree di crisi complessa. Ma la situazione è resa ancora più difficile dal fatto che deve essere convertito il titolo originario di concessione della cassa integrazione – erogata negli anni 2017, 2018 e nel primo semestre 2019 – poiché quel titolo non è più sostenibile a causa del venir meno delle condizioni di legge, e dal fatto che il passaggio a cassa per aree di crisi complessa sposta i relativi oneri a carico della quota concessa dal governo alla regione Sicilia del Fondo sociale formazione e occupazione. “Per ovviare a ciò – spiega Ficco – Ministero e Regione si sono alla fine dichiarati pronti, sottoscrivendo un apposito verbale e in verità dopo una discussione molto delicata, a fare ciascuno la propria parte. L’iter procedurale per completare l’operazione sarà lungo e dovrà vedere le parti collaborare in buona fede, ma quella individuata appare come l’unica soluzione possibile per evitare il fallimento di Blutec, che interromperebbe in modo definitivo il procedimento di reindustrializzaizone di Termini Imerese e comunque travolgerebbe tutte le sette unità produttive dislocate fra Sicilia, Abruzzo, Basilicata e Piemonte”.
IMPEGNO PER UNA SOLUZIONE
“L’impegno del Governo e della Regione – conclude Ficco – può consentire di proseguire fino a fine anno con gli ammortizzatori sociali, ma questo tempo deve essere utilizzato per trovare una soluzione per Termini Imerese e più in generale per tutti gli stabilimenti italiani del gruppo, in cui complessivamente trovano occupazione oltre 1.200 lavoratori”.