Electrolux: ipotesi di accordo per Susegana

Dopo una notte di trattativa, la mattina del 20 giugno è stata raggiunta a Bologna con Electrolux un’ipotesi di accordo molto importante per la fabbrica di Susegana (Treviso), che definisce le condizioni utili a sbloccare un investimento di 130 milioni di euro e che assicurerà dal 2021 la assegnazione della futura gamma di frigoriferi.
“Nell’intesa – spiegano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile dei settori auto e elettrodomestici, e Stefano Bragagnolo, segretario della Uilm di Treviso – si affrontano i temi dell’organizzazione del lavoro, dei turni, della riqualificazione professionale e del ricambio generazionale. Più in particolare, allorquando arriveranno le nuove produzioni, la turnistica si articolerà dal lunedì al sabato pomeriggio, prevedendo una riduzione dell’orario di lavoro, con 36 ore settimanali lavorate e retribuite 40”.

RISULTATO RAGGIUNTO
Un risultato raggiunto dopo aver scongiurato nel 2014, con una durissima vertenza, la minaccia di chiusure, tagli di stipendio e disimpegno dall’Italia. Da allora prima Forlì, oggi Susegana sono uscite dalla crisi e Porcia ha quasi superato il ricorso agli ammortizzatori sociali, mentre purtroppo difficile resta la situazione di Solaro.
Il 3 maggio scorso si era svolto a Mestre l’incontro previsto per proseguire la discussione sul piano industriale dello stabilimento di Susegana. Fim, Fiom e Uilm, dopo le richieste aziendali formulate nell’incontro precedente, avevano proposto all’azienda i criteri sui quali avviare un confronto di merito per l’organizzazione complessiva della fabbrica, partendo dall’assunto che l’investimento rappresentasse per tutti un’opportunità e che nello stesso tempo fosse necessario trovare un equilibrio condiviso sui temi  dell’orario e delle condizioni di lavoro. Richieste che sono state rispettate nell’ipotesi di accordo raggiunta.
Sull’orario di lavoro l’azienda aveva proposto un confronto che prevedesse un regime articolato su tre turni dal lunedì al venerdì e due turni al sabato di sei ore medie, con 36 ore lavorate settimanali e 40 pagate, ma i sindacati avevamo chiesto di salvaguardare 54 ore di PAR evitandone l’assorbimento; a fronte della richiesta aziendale di aumentare il gettito produttivo, i sindacati avevano risposto che non potevano superare l’esperienza già fatta in altri stabilimenti e che doveva essere contestualmente aumentata la quantità di pause fisiologiche; Fim, Fiom e Uilm avevano poi richiesto di avvalersi della consulenza di esperti in materia di tempi e di ergonomia e di trattamento dei dati sensibili a fronte della digitalizzazione della fabbrica. Infine, avevano ribadito la richiesta di favorire l’uscita di lavoratori su base volontaria con un piano di incentivi, per favorire il parziale ricambio generazionale.

UN’INTESA PER IL FUTURO
“Con questa intesa, che nei prossimi giorni sarà sottoposta al vaglio dei lavoratori – concludono Ficco e Bragagnolo – si gettano le premesse per un futuro di sviluppo della fabbrica di frigoriferi di Susegana, cosa di particolare importanza e per nulla scontata dopo anni trascorsi a difenderci dalla crisi anche attraverso accordi sindacali difficili. Ora speriamo di riuscire a trarre fuori dalla crisi tutti gli stabilimenti del gruppo, compresi gli stabilimenti di Porcia e di Solaro, e più in generale di dare un segnale concreto che è possibile rilanciare il settore degli elettrodomestici fino a pochi anni fa dato addirittura per spacciato da tanti commentatori ingiustamente rassegnati al declino industriale del nostro Paese”.

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