Nonostante il poco tempo a disposizione rispetto all’ipotesi di accordo raggiunta al ministero dello Sviluppo economico l’8 maggio – quindi di fatto 3 giorni – i lavoratori e le lavoratrici Sirti hanno risposto partecipando al referendum con un’affluenza pari al 73% (79% nella Telco). Per i sindacati di Fim Fiom e Uilm è un primo motivo di grande soddisfazione, chiaro segnale del bisogno di democrazia espresso, con assemblee partecipate e dibattute.
L’ACCORDO
L’accordo, raggiunto al 75° giorno dall’avvio della procedura, azzera di fatto gli 833 licenziamenti annunciati da Sirti, e su un periodo di tre anni prevede uscite incentivate con la non opposizione al licenziamento, per accompagnamento alla pensione e out placement; riconversioni interne del personale nelle unità produttive non interessate dagli esuberi; contratto di solidarietà difensivo all’interno della divisione Telco (e magazzini) con una riduzione media del 23,22% (con punta massima del 35%). Inoltre, è previsto l’avvio di un tavolo di confronto sul tema della competitività aziendale, con l’obiettivo di far rientrare parte delle attività ora affidate ai sub-appalti.
L’intero impianto prevede momenti di verifica sui diversi aspetti, tanto a livello nazionale quanto nei territori da parte delle Rsu. “L’intesa raggiunta coglie l’obiettivo dichiarato e impegna l’azienda a un confronto permanente sul tema della produttività e del lavoro in sub-appalto”, dice il responsabile nazionale Uilm, Michele Paliani.
IL VOTO
In una nota unitaria Fim Fiom Uilm si spiega che le intese raggiunte al ministero del Lavoro hanno riscontrato un gradimento del 77% (74% nella Telco e nei magazzini, le aree maggiormente impattate dalla procedura). Tra le sofferenze rimarcate dai numerosi interventi la mancata estensione solidale del contratto di solidarietà a tutti i dipendenti e soprattutto la soglia massima del 35%. Pertanto – fanno sapere i sindacati – è necessario che nei territori si svolgano riunioni di monitoraggio locale in merito all’applicazione del cds, nonché sui percorsi di riqualificazione interna verso le business unity non impattate dalla procedura.
TAVOLI DI SETTORE
Sempre i sindacati fanno sapere che sia sui sub-appalti che sul settore delle tlc, ma anche su quello della competitività, sono necessari tavoli di confronto da avviare il prima possibile a tutti i livelli. “Siamo soddisfatti per il risultato per nulla scontato, che premia ancora una volta il senso di responsabilità dei lavoratori Sirti, l’impegno delle Rsu e delle strutture territoriali Fim, Fiom e Uilm”, hanno commentato in una nota unitaria le tre organizzazioni.