Il 21 marzo un lungo corteo ha attraversato la città di Termini Imerese (Palermo): circa 4mila persone hanno partecipato alla manifestazione di sindaci, tute blu e sindacati per chiedere al governo nazionale “la riapertura di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico con Fca e la conferma degli ammortizzatori sociali” per i dipendenti della Blutec. Nelle scorse settimane sono finiti agli arresti i vertici del management dell’azienda accusati di malversazione di fondi pubblici e la Procura ha anche sequestrato lo stabilimento. “Il progetto di riqualificazione deve andare avanti – ha dichiarato Gianluca Ficco, della Uilm nazionale nel suo discorso alla piazza – le istituzioni devono assumersi le loro responsabilità e chiediamo ad Fca di confermare le commesse”. “I lavoratori non si fermeranno – gli hanno fatto eco il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone e il segretario della Uilm Palermo, Vincenzo Comella – questa situazione non è più sostenibile, ci convochino subito e mettano nero su bianco un reale piano di rilancio”.
IMPEGNO STRAORDINARIO
Presenti, tra gli altri, il sindaco metropolitano Leoluca Orlando, presidente Anci Sicilia, e l’assessora comunale di Palermo, Giovanna Marano. “Oggi i lavoratori chiedono un impegno straordinario a seguito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto i vertici di Blutec – spiega Marano – Termini e la sua area industriale non possono pagare il conto di una vicenda che, ancor prima che giudiziaria, è sempre stata sociale, economica e politica. Valorizzare Termini Imerese deve essere l’impegno di tutti. Per questo esprimiamo solidarietà ai lavoratori e alle forze sindacali per l’impegno e il sostegno nella ricerca di una soluzione vera e percorribile”.
I LAVORATORI DI BLUTEC
Sono settecento gli operai ex Fiat e circa trecento i lavoratori dell’indotto che chiedono risposte al governo nazionale. Il corteo, dopo avere attraversato il centro di Termini Imerese, si è fermato in piazza Duomo. Le saracinesche dei negozi sono state abbassate in segno di rispetto. Presenti anche numerosi studenti e cittadini, oltre a delegazioni Fim Fiom e Uilm, Cgil Cisl e Uil provinciali e regionali arrivati da tutta la Sicilia. Intanto un primo risultato è stato ottenuto: il Mise ha convocato il tavolo Blutec il 9 aprile a Roma. All’incontro saranno presenti anche i lavoratori che arriveranno in pullman e terranno un presidio. Si proverà ancora a far ripartire uno stabilimento che per per 40 anni è stato punto nevralgico della Fiat, oggi Fca, e fondamentale sostegno economico per numerose famiglie. Sono trascorsi sette anni e due mesi quando Fca ha lasciato Termini cedendo lo stabilimento alla Blutec di patron Ginatta. “Noi non ci rassegniamo e non dimentichiamo il progetto di Termini Imerese – conclude Ficco – per un semplice motivo: perché non possiamo farlo, perché su questo territorio non c’è un’alternativa alla ripresa dell’attività industriale. Ci sono le risorse, ora però servono le idee. Perché persino le risorse non sono niente senza le idee giuste”. Infine, Ficco ha ricordato che Blutec ha altri stabilimenti in Piemonte, Abruzzo e Basilicata e che tutti i lavoratori rischiano di pagare per colpe non loro.