Cari lavoratori,
vorrei aprire questo editoriale con il convegno organizzato da Leonardo nello stabilimento di Pomigliano, lunedì 18 febbraio. Un evento che non possiamo considerare casuale, negli ultimi mesi infatti abbiamo denunciato con determinazione al governo e ai massimi vertici aziendali l’assenza di investimenti legati a nuovi programmi, in particolare per quanto riguarda la divisione Aerostrutture. Pomigliano ne è il simbolo con i suoi stabilimenti storici, insieme ai siti di Foggia, Taranto e Brindisi. Tanta è stata l’insistenza e la nostra determinazione che finalmente si sono riaccese le speranze per gli investimenti in un settore che consideriamo strategico e foriero di nuove prospettive industriali.
Noi abbiamo preso parte a questa iniziativa e consideriamo gli impegni assunti dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, impegni che non guardano solo al sito campano, ma a tutti i siti di aerostrutture del centro sud. Un’iniziativa che unisce tutti i lavoratori e non, come qualcuno ha voluto commentare, che divide. Questo impegno non va sottovalutato, così come non va considerato esaustivo. Deve essere invece l’occasione per dimostrare come si può riuscire a generare lavoro e, soprattutto, quali sono le alte competenze dei nostri lavoratori.
La settimana è iniziata quindi con questo segnale positivo e, inoltre, abbiamo continuato a perseguire il fitto programma d’incontri con le nostre strutture regionali sia per esaminare le specificità di ogni territorio sul piano industriale, sia per dibattere il tema centrale dei rinnovi contrattuali che ci attendono. Abbiamo incontrato le strutture del Piemonte e della Lombardia, e infine questa settimana le Rsu del Lazio. Sono state, ancora una volta, grandi opportunità di incontro, in cui ho potuto verificare come i problemi industriali e occupazionali accomunano le diverse realtà industriali. La ripresa stenta a partire anche nelle aree più ricche e produttive del settore.
Dall’altro lato ho registrato una grande forza delle nostre strutture e la partecipazione attiva delle Rsu, che sono cresciute, sia politicamente che sul piano organizzativo, e sono in grado anche di fare analisi e proposte su come affrontare le questioni che saremo inevitabilmente obbligati ad affrontare.
Ancora una volta, nonostante la sua longeva età, il contratto nazionale rappresenta il tema che affascina e aggrega tutti i territori senza alcuna differenza. Insomma, ho registrato una grande adesione all’iniziativa che come categoria abbiamo scelto di perseguire in modo autonomo. Abbiamo voluto infatti coinvolgere da subito le nostre strutture e le nostre Rsu per fare una verifica dello stato di applicazione del contratto a diversi mesi dalla sua naturale scadenza. In questo preciso momento, dopo aver riunito cinque importanti regioni, non possiamo che esprimere una grande soddisfazione. Continueremo con il nostro fitto programma senza trascurare gli impegni e le vertenze aperte sui territori.
Contiamo di concludere questa settimana l’elaborazione della piattaforma di Leonardo, impegno assunto nel Coordinamento unitario di venerdì 15 febbraio e che sarà rispettato. Oggi presentiamo il risultato al dibattito e al giudizio del nostro Coordinamento, in Corso Trieste, e il 12 marzo riuniremo il Coordinamento unitario per dare seguito al mandato ricevuto e presentare subito dopo la piattaforma al gruppo Leonardo.
Il giorno successivo, il 13 febbraio, le segreterie nazionali sono state tutte invitate a un incontro con l’ad, Alessandro Profumo. Forse conosceremo i dati relativi alla chiusura del bilancio 2018 e gli investimenti previsti per l’anno in corso. Mi sembra superfluo ricordare che il rapporto tra le segreterie nazionali e il gruppo Leonardo attraversa uno dei momenti più difficili e complicati per quanto riguarda le relazioni industriali, visto anche il susseguirsi di iniziative di sciopero in tutti gli stabilimenti.
La prossima sarà una settimana mi auguro decisiva per quanto riguarda il rinnovo del CCSL di Fca CnhI e Ferrari. In questo ultimo periodo avevamo ipotizzato diverse date per poter concludere il faticoso e articolato confronto, basti ricordare il momento difficile che sta attraversando il settore industriale e in particolare quello dell’auto. Ma noi confidiamo che i dati raggiunti nel quadriennio precedente ripaghino lo sforzo che hanno fatto le strutture e i lavoratori per poter rinnovare un contratto dignitoso che potrà essere un’iniezione di fiducia per affrontare un 2019 sicuramente difficile. Sarebbe un grave errore non impegnarsi per raggiungere questo importante risultato.