Dopo più di dieci giorni dal suo varo in Consiglio dei ministri, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il cosiddetto “decretone”. Il provvedimento introduce le due misure cardine della maggioranza di governo: il reddito di cittadinanza e Quota 100. Il testo, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 17 gennaio, è stato oggetto nei giorni successivi di diverse limature. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 28 gennaio, il provvedimento è ufficialmente entrato in vigore e da quel momento il Parlamento ha 60 giorni di tempo per la conversione in legge.
RDC: I REQUISITI
Reddito e pensione di cittadinanza (Rdc) partiranno da aprile. Ecco i requisiti necessari: possedere un Isee inferiore ai 9.360 euro, un patrimonio immobiliare fino a 30mila euro, un patrimonio finanziario non superiore ai 6mila euro (soglia che arriva fino a 20mila euro per le famiglie con disabili); può accedere al reddito chi ha la cittadinanza italiana o europea o chi ha un permesso di soggiorno di lungo periodo. Con il reddito di cittadinanza, un single può arrivare a ricevere fino a 780 euro al mese. Nel caso, invece, di una famiglia composta da due adulti, un figlio maggiorenne e due minorenni la cifra massima è 1.330 euro.
Il beneficiario del reddito sottoscrive di fatto un patto formativo o di inserimento al lavoro. Oltre a dover fare otto ore di lavori utili settimanali, dovrà accettare almeno una delle tre offerte di lavoro ritenute congrue: la prima arriverà entro 12 mesi e in un raggio massimo di 100 chilometri dal luogo di residenza; la seconda entro 250 chilometri; la terza può arrivare da tutta Italia. Dopo 18 mesi, la misura viene sospesa. Per i nuclei familiari con persone di età non inferiore ai 67 anni viene erogata la pensione di cittadinanza, sulla base delle stesse regole del reddito.
QUOTA 100
La Quota 100 viene introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021. Si tratta della misura che permette, a chi ha almeno 62 anni di età e almeno 38 di contributi versati, di anticipare la propria pensione da uno a cinque anni. Si prevede il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro superiori ai 5mila euro lordi annui. Per andare in pensione vengono previste finestre trimestrali per i lavoratori privati e semestrali per i dipendenti pubblici. Per i privati sarà possibile andare in pensione con Quota 100 a partire dal primo aprile, per gli statali dal primo agosto. Si prevede, inoltre, la possibilità di riscattare i buchi contributivi e anche la laurea per gli under 45: pagando poco più di 5mila euro sarà possibile riscattare un anno di studi universitari, fino a un massimo di cinque anni. A oggi sono oltre 35mila le domande di pensione anticipata arrivate all’Inps, di cui circa 11mila quelle arrivate da iscritti al fondo dei pubblici dipendenti e 14mila quelle di lavoratori iscritti ai dipendenti privati.