Piaggio: Si prova ad arrivare a un accordo di gruppo

di Gianluca Ficco

Dopo molti anni si sta provando a rinnovare il contratto integrativo di Piaggio e per la prima volta lo si sta facendo tentando di arrivare a un accordo di gruppo, vale a dire non solo per lo storico stabilimento di Pontedera in provincia di Pisa, ma anche per le realtà di Aprilia e di Motoguzzi rispettivamente situate in provincia di Venezia e di Lecco.

IL NEGOZIATO
La prima fase del negoziato è stata utile proprio per far accettare alla Direzione aziendale la nuova dimensione di gruppo e per definire in linea di principio un possibile percorso di trasformazione dei contratti part time verticali ancora presenti in contratti full time. Sulla prima questione, oltre alle resistenze aziendali, in verità si sono incontrate oggettive difficoltà determinate dalle rilevanti differenze fra i vari stabilimenti ereditate dal passato, che si proverà a superare con un sistema di relazioni industriali più strutturato e articolato in commissioni nazionali e di stabilimento.

PART TIME VERTICALI
La seconda questione, quella relativa ai lavoratori con contratti di lavoro part time verticali, rappresenta invece una problematica da molti anni sentita a Pontedera, per via della comprensibile aspirazione a un lavoro a tempo pieno da parte di molte persone assunte in passato per lavorare solo alcuni mesi dell’anno, naturalmente quei mesi in cui la produzione e la vendita di motocicli attraversa una fase di stagionalità positiva; tuttavia tale aspirazione deve superare, oltre le difficoltà legate all’accennata connotazione stagionale della domanda, anche il perdurare di una crisi che in questi anni sta imponendo il ricorso agli ammortizzatori sociali; ciò nonostante in questi ultimi anni abbiamo spuntato la stabilizzazione di alcuni colleghi a tempo parziale nell’ambito di accordi di esodi incentivati e volontari, ma il rinnovo dell’integrativo dovrebbe definire una soluzione per i 127 lavoratori che ancora attendono una risposta.

NEL VIVO DELLA TRATTATIVA
Ma aver definito un ambito di possibile intesa su questi temi costituisce solo una premessa per poter entrare nel vivo della trattativa, completando la discussione sulla parte normativa, ad esempio in tema di organizzazione e ambiente del lavoro nonché di istituti di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, e soprattutto affrontando il nodo del premio di risultato.

IL CONTESTO
A rendere particolarmente ostico il negoziato è il contesto, ancora caratterizzato dal ricorso agli ammortizzatori sociali, nonché il recente passato contrattuale. L’ultimo rinnovo del contratto integrativo siglato per Pontedera, sito più importante per numero di addetti oltre che quartiere generale del gruppo, risale difatti al 2009 e il premio in quell’accordo previsto ha generato un saldo positivo solo ed esclusivamente nel 2010; da allora concretamente i lavoratori hanno percepito i soli anticipi mensili e la crisi ha imposto purtroppo all’ordine del giorno il problema occupazionale con il connesso utilizzo degli ammortizzatori sociali.
Benché la crisi non sia ancora superata, il lungo periodo di vacanza contrattuale ci ha indotto a intraprendere la trattativa per tentare la stipula del contratto integrativo di gruppo, naturalmente con un’attenzione prioritaria alla tutela occupazionale. Se ci riusciremo, dovremo sfruttare l’intesa per rilanciare le relazioni sindacali non solo a livello nazionale ma anche e soprattutto all’interno delle fabbriche. Nonostante l’imminente rinnovo delle rappresentanze sindacali, il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm ha deciso di proseguire il negoziato e di provare a verificare, sin dal prossimo incontro programmato per il 14 febbraio, se ci sono le condizioni per un affondo anche sulla parte economica.

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