È un periodo intenso sul fronte dell’automotive, e in particolare di Fca. Da una parte, infatti, la trattativa con per il rinnovo del Contratto specifico di Lavoro (che interessa anche CnhI e Ferrari) sta entrando nel vivo e, nelle giornate del 9 e del 10 gennaio, sono stati illustrati da parte sindacale alcuni punti specifici della piattaforma; dall’altra, l’amministratore delegato Mike Manley annuncia a Detroit che intende cambiare il piano degli investimenti in Italia a causa dell’Ecotassa. Una notizia non del tutto inaspettata, su cui i sindacati non hanno tardato a farsi sentire.
NON CEDEREMO
“Comprendiamo le motivazioni di Fca, ma noi non siamo disposti a rimettere in discussione il piano industriale che ci è stato presentato a Mirafiori e che prevedere 5 miliardi di investimenti dal 2019 al 2021. Quel che è certo è che faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada”. Sono le parole con le quali il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha tempestivamente commentato la notizia. “Non possono essere i lavoratori a pagare le scelte del nostro governo, al quale abbiamo già più volte sollevato la questione chiedendo di rivedere il provvedimento”, continua Palombella. “Il governo deve sapere che le sue azioni hanno una ricaduta concreta su 260mila lavoratori impiegati non solo in Fca, ma in moltissime altre imprese dell’automotive. Il settore – aggiunge – negli anni ha contribuito in maniera significativa al Pil del Paese e il recente crollo registrato dall’Istat dimostra come la politica non possa non tenerne conto. Siamo pronti a fare la nostra parte per tutelare tutti i lavoratori”.
Da parte sua, Manley in una intervista apparsa su la Repubblica del 15 gennaio, a firma di Paolo Griseri, afferma: “L’ecotassa cambia lo scenario del mercato. Non bloccheremo il piano degli investimenti, ma lo modificheremo in base al provvedimento”. È la prima volta che l’ad parla con la stampa nostrana e sembra aver scelto con cura gli argomenti. In particolare, Manley sottolinea l’importanza del mercato italiano: “È il nostro più grande mercato d’Europa. Soprattutto è il luogo delle nostre radici, una storia lunga più di un secolo”.
SUL FRONTE DEL CCSL
Fatta questa parentesi, che ci sembrava importante, torniamo al rinnovo del Ccsl che, come dicevamo, è entrato nel vivo soprattutto sui punti relativi al welfare aziendale, all’inquadramento professionale, alla verifica e alla crescita della professionalità, alla formazione professionale, al diritto allo studio, alla salute e all’organizzazione del lavoro, agli istituti e incrementi retributivi. “Come normalmente accade stiamo riscontrando alcune disponibilità – ci spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto – ad esempio, relativamente all’aumento del contributo sulla previdenza integrativa, e alcune chiusure, che speriamo di riuscire a superare almeno in parte raggiungendo un punto ragionevole di mediazione”.
WELFARE E ALTRI TEMI
Sui temi relativi al welfare aziendale c’è una disponibilità a incrementare il contributo a carico dell’azienda sulla previdenza integrativa del +0,3%, mentre sulla sanità integrativa una proposta rispetto alla richiesta di ridurre il costo a carico del lavoratore sarà fornita al prossimo incontro previsto per il 24 gennaio. Altro aspetto affrontato nella trattativa di questi giorni riguarda i temi relativi alla formazione professionale e al diritto allo studio per i lavoratori studenti. Anche in questo caso l’azienda, pur valutando positivamente alcuni aspetti di miglioramento degli istituti contrattuali, si è riservata nel prossimo incontro di predisporre una proposta in materia.
INQUADRAMENTO PROFESSIONALE
Sui temi dell’inquadramento professionale le diverse società hanno presentato proposte differenziate. Nello specifico, per Cnhi è stato proposto un mantenimento degli attuali gruppi presenti nel Ccsl e il superamento delle fasce. Un’operazione che in termini sostanziali semplifica il sistema e non crea particolari cambiamenti; per Fca la direzione aziendale ha evidenziato la propria intenzione di rendere strutturale il sistema sperimentale adottato per gli assunti dopo il 5.7.15, differenziando la proposta per i dipendenti assunti già in forza prima del 5.7.15 e dagli altri. Ai primi introdurrebbe il sistema a 4 fasce con un meccanismo di garanzia per evitare situazioni di peggioramento, per gli altri la proposta è quella delle 3 fasce. Verrebbe poi introdotto un sistema di misurazione della professionalità per misurare e valorizzare le competenze professionali. “Nei prossimi incontri del 24 e 25 gennaio – dice Ficco – dovremo affrontare nel dettaglio l’argomento e provare a sciogliere i nodi più importanti della parte normativa; poi naturalmente resta il tema cruciale degli aumenti retributivi”. “Le difficoltà da superare non sono poche – conclude Ficco – ma entrambe le parti stanno dimostrando una chiara volontà di arrivare a un rinnovo tempestivo. Questo ci fa sperare che alla fine riusciremo a raggiungere un accordo positivo, che ci consenta di dare il giusto riconoscimento ai lavoratori e di apprestare gli strumenti utili ad affrontare i prossimi quattro anni di sfide industriali”.