Fincantieri: un nuovo ponte “PerGenova” 

Si chiama “PerGenova” la cordata di imprese che, a partire da febbraio, darà il via alla costruzione del nuovo ponte che sostituirà il Morandi, crollato il 14 agosto scorso provocando 43 vittime. L’opera dovrà essere completata entro la fine del 2019 e tra le imprese che guideranno il cantiere c’è Fincantieri, insieme a Salini-Impregilo e Italferr. Il progetto sarà un compromesso tra quello realizzato da Renzo Piano e quello proposto dalla stessa cordata. Il prossimo passo, intanto, è quello della demolizione dei monconi e, se necessario, delle case sottostanti a quello che fu il viadotto Morandi. Insomma, non proprio una passeggiata.

ACCIAIO E CEMENTO ARMATO
L’annuncio è arrivato il 18 dicembre dal sindaco di Genova, e commissario straordinario per la ricostruzione, Marco Bucci. L’opera, lunga 11 chilometri, costerà 202 milioni di euro e sarà supervisionata dallo stesso Renzo Piano. Il nuovo ponte sarà in acciaio e cemento armato. Come si legge in una nota congiunta di Salini e Fincantieri “prevede 19 pile in cemento armato di selezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, a eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulla linee ferroviarie, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri”. Il viadotto sarà senza stralli, si legge nel decreto, “nel rispetto dell’avversione psicologica maturata in città dopo il ponte del Morandi”. La forma delle pile e dell’impalcato richiameranno la prua e la sezione di una nave. Per la sua realizzazione verrà utilizzato anche il sito Fincantieri di Sestri Ponente.

SEMPLICE MA NON BANALE
“Si chiamerà il ponte di Genova”, ha detto Renzo Piano in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Semplice, ma non banale. Forte, molto forte, lontano dalla retorica. Bello, di una bellezza genovese: restìa, parsimoniosa, taciturna”. L’architetto assicura che questa volta il ponte è destinato a durare “non mille, ma duemila anni”, com’è giusto che sia. Piano ha lavorato al progetto dal giorno successivo al crollo del Morandi e si dice “soddisfatto della squadra che si è venuta a creare” e che lavorerà, appunto, per Genova.

I COMMENTI POLITICI
Per il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, si tratta di un momento “molto importante: a una grande azienda privata si affianca l’eccellenza ingegneristica e costruttrice pubblica italiana. Parlo naturalmente di Fincantieri, ma anche di Italferr, impegnata già nella progettazione di viadotti importanti in Italia e nel mondo”. E il vicepremier Luigi Di Maio ha ribadito che “Autostrade non ricostruirà il ponte di Genova, lo farà Fincantieri.  Avevamo promesso alle famiglie delle vittime che non avrebbe posato neppure una pietra e così è. Il minimo che si potesse fare per chi non c’è più”.  Tra i progetti scartati c’era anche quello di Cimolai insieme all’architetto Santiago Calatrava, che secondo alcune indiscrezioni aveva costo e tempistiche inferiori. Tuttavia Bucci non ha voluto commentare la sua scelta e lo stesso Cimolai si è detto disponibile a dare una mano alla città, qualora ce ne fosse bisogno.
Dal canto suo l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha commentato: “Lo dovevamo a Genova e alla Liguria. Sono convinto che la nuova infrastruttura sarà il migliore esempio di un’Italia che, se unisce le proprie eccellenze, può fare sistema e compiere grandi opere al servizio del Paese”.

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