Mercoledì 7 novembre il nostro Segretario generale, Rocco Palombella, ha partecipato all’assemblea con i lavoratori della Leonardo di Pomigliano d’Arco, in Campania, insieme al presidente di Libera, Don Luigi Ciotti e ai Segretari generali di Fim e Fiom. Tema centrale dell’incontro “Il lavoro contro camorra e corruzione” nell’ambito di Liberaidee, il progetto nato da “Libera contro le mafie” che ha l’obiettivo di offrire una rilettura attuale e condivisa della mafia e della corruzione. Ad aprire l’assemblea è stato l’Rsu Uilm, Pierino Liguori, che ha lanciato un messaggio importante: “Dobbiamo avere il coraggio di denunciare”.
LIBERA
L’idea nasce alla scopo di creare una rete che colleghi le molteplici realtà impegnate a vari livelli per l’affermazione della legalità democratica. Scuole, università, piccoli gruppi, 1.600 associazioni impegnate sono luoghi in cui ogni giorno si opera per affermare il valore della Repubblica, ma non sempre è abbastanza. L’obiettivo del progetto è quello di ridurre la distanza tra la legalità, le operazioni attuate dalla magistratura e dalle forze dell’ordine e la popolazione.
Liberaidee è percorso nazionale di ricerca sociale basato sulla presenza e percezione delle mafie e della corruzione, volto non solo a descrivere le azioni criminali, ma anche a indagare sulla percezione del fenomeno nei diversi contesti. Libera ha quindi organizzato un tour, Idee in Viaggio, che vedrà la disseminazione dei dati in 200 tappe nazionali e internazionali, fino a giugno 2019.
IL LAVORO COME ANTIDOTO
“La mafia si annida anche nelle maglie lente del lavoro, ma il lavoro stesso può essere un antidoto alla mafia, il lavoro di qualità, il lavoro vero, quello che mette al centro le persone”, ha detto Palombella nel suo intervento davanti ai lavoratori di Pomigliano nell’anniversario della morte di Mimmo beneventano, vittima della camorra. “Giornate e iniziative come quelle di oggi sono importantissime e da non sottovalutare, perché come diceva Paolo Borsellino, di mafia e camorra dobbiamo continuare a parlare – ha aggiunto – perché sono fenomeni che si combattono prima di tutto con la consapevolezza”.
E’ chiaro come le mafie trovino sempre più spazio nel sistema degli appalti e dei subappalti, un fenomeno che incide indistintamente sia nel pubblico che nel privato. Ma i luoghi di lavoro sono da sempre un luogo democratico che dobbiamo preservare e, se è il caso, sfruttare ancora di più nella lotta alla corruzione. Temi che emergono in modo chiaro anche nel rapporto a cui ha lavorato Libera sulla percezione che tutti gli italiani, da Nord a Sud, hanno di camorra e corruzione, presentato nel corso dell’assemblea. Il punto chiave è proprio la conoscenza: uno dei limiti alla lotta alla mafia, si legge, è nella mancanza di conoscenza intesa come forza produttiva nello sviluppo di una adeguata coscienza civile.
LA SPERANZA
“Quello che più conta – ha detto Don Luigi Ciotti quando ha preso la parola, al termine del dibattito – è che oggi siamo qui insieme e uniti con la capacità di costruire nuovi orizzonti. Quello che sento, con tutti i miei limiti, è la necessità di dare speranza a chi l’ha perduta e questa necessità ci deve chiamare tutti a fare la nostra parte”. Don Ciotti ha voluto concludere il suo intervento citando Martin Luther King: “Io so che in qualche modo, e solo quando è abbastanza buio, si possono vedere le stelle. Attraversiamo un periodo difficile della storia del nostro Paese, ma essere qui insieme per unire le forze è un grande segno di speranza. Voi siete una stella”.