Ex Ilva; Uilm: “Lunedì tavolo tecnico. E’ il primo risultato sull’apertura di un confronto con i sindacati”

“Le questioni messe sul tavolo dal ministro Patuanelli sono tre e su queste abbiamo chiesto impegni precisi”. Così Guglielmo Gambardella, responsabile siderurgia Uilm Nazionale e Antonio Taló, Segretario Uilm Taranto a margine dell’incontro di oggi al Mise. “La prima – spiegano – riguarda la situazione insostenibile a Taranto. Lo stabilimento non è sicuro. Le organizzazioni territoriali hanno da tempo lanciato grida di allarme. Sono tre gli incidenti importanti che danno il senso dello stato di degrado di quel sito. In Acciaieria stava cadendo parte dell’impianto. Un incidente altrettanto grave negli agglomerati e infine è crollato un carroponte. La situazione è già grave. Il primo impegno che chiediamo, quindi, è quello di obbligare ArcelorMittal immediatamente a ristabilire le condizioni di sicurezza minime. Noi non diremo ai lavoratori di tornare sugli impianti se non sono sicuri”.

“Seconda questione – aggiungono i sindacalisti – riguarda la situazione complessiva: per noi gli investimenti su afo 5 paventati dal Ministro o il forno elettrico e il preridotto sono solo slogan. A oggi non abbiamo visto nulla di concreto. L’accordo del 2018 è stato siglato dopo più di un anno di trattativa e sull’ambientalizzazione ci fu un addendum proprio perché vennero accolte delle nostre richieste, oltre al fatto che garantiva la piena occupazione. Abbiamo chiesto di sapere quando ci confronteremo sul piano industriale. Vogliamo essere coinvolti, perché abbiamo la presunzione di poter dare indicazioni anche sulle questioni tecniche”.

“Terza questione – continuano – la siderurgia e i Recovery Fund. Il Mise dovrà presentare dei progetti e i progetti riguardano le persone. Per cui anche su questo sentiamo la necessità di confrontarci, per capire rispetto alle risorse quale sarà la siderurgia del domani in Italia”.

“Infine restiamo basiti sull’affittuario. Non ha fatto gli investimenti che si era impegnato a fare nei due anni, ha distrutto quello che era un patrimonio industriale del Paese, ha acquisito mercato e clienti, non ha pagato l’affitto e alla fine potrebbe chiederci pure i danni. Prendiamo atto del fatto che ArcelorMittal non può essere il futuro di Taranto”.

“Il ministro – concludono – alla fine dell’incontro si è impegnato a intervenire su ArcelorMittal Italia affinché ci sia una convocazione a livello locale a strettissimo giro per consentire alle organizzazioni sindacali di esporre tutte le questioni relative alla sicurezza dello stabilimento di Taranto.

Per quanto riguarda le questioni relative al futuro piano industriale dell’ex Ilva il Ministro ha già pianificato un primo incontro tecnico per lunedì prossimo in cui saranno presenti organizzazioni sindacali e Invitalia. A questo ne seguiranno altri per tutto il mese di ottobre.

Lo sciopero per ora è sospeso, valuteremo eventuali altre iniziative in base all’approccio del governo”.