“In questi anni si sono avvicendati otto Governi, otto Ministri dello Sviluppo economico, abbiamo fatto decine di scioperi e manifestazioni ma dopo undici anni questa vertenza non è stata risolta. Oggi oltre mille lavoratori provenienti da tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo hanno manifestato a Roma per chiedere un’operazione verità al Governo per salvare l’ex Ilva e per salvaguardare l’occupazione, l’ambiente e il futuro industriale. Nell’incontro a Palazzo Chigi ci è stato detto che si considera Arcelor Mittal un interlocutore credibile, nonostante in questi anni non abbia prodotto alcun risultato, sotto nessun punto di vista. Questo sarebbe sufficiente per capire che non ci sono più le condizioni per andare avanti nella trattativa segreta che il Governo sta portando avanti con la multinazionale. Nonostante l’Esecutivo abbia deciso di togliere gli alibi per investire, ad oggi la trattativa è ancora complicata e noi siamo convinti che non approderà ad alcun risultato. Finché siamo in tempo diciamo al Governo di fermarsi perché bisogna evitare di concedere altri fondi pubblici a una gestione fallimentare. Il Governo deve capire che è arrivato il momento di prendere la maggioranza e la governance dell’azienda. Abbiamo detto al Governo che non c’è alternativa a questo, altrimenti ci sarà una trattativa che metterà a rischio migliaia di posti di lavoro e il futuro degli stabilimenti. Grazie alla lotta dei lavoratori abbiamo ottenuto che il tavolo di crisi sia a Palazzo Chigi, con il prossimo incontro stabilito per il 7 novembre, ma continueremo a chiedere soluzioni fino a che non le avremo”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.
Ufficio stampa Uilm