“Dall’avvio dell’amministrazione straordinaria di un mese fa il clima all’interno degli stabilimenti è migliorato, con un rapporto positivo tra azienda e lavoratori e organizzazioni sindacali. Allo stesso tempo continuiamo a registrare impianti fermi, produzione al minimo, migliaia di lavoratori in cassa integrazione, assenza di manutenzioni e di materie prime per la ripartenza. Come descritto dal Commissario Quaranta, la condizione degli altoforni 1 e 2 è drammatica, necessitano di interventi urgenti e importanti e prima di fine anno non avremo tre altoforni in marcia.
Mittal ci ha lasciato solo macerie e ci vorranno centinaia di milioni di euro e molto tempo per ritornare a una situazione di normalità. Per questo i 320 milioni del prestito ponte e i 150 milioni da Ilva AS devono essere immediatamente utilizzabili per le manutenzioni e gli interventi straordinari per riavviare gli altoforni e la produzione, per far rientrare i lavoratori dalla cassa integrazione e dare risposte concrete all’indotto. Il Governo faccia in fretta, non c’è più tempo da perdere e il piano industriale sarà la cartina tornasole del vero progetto che si vorrà mettere in campo”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
“Gli interventi per i lavoratori e le aziende dell’indotto non sono ancora sufficienti – sottolinea il leader Uilm – e per questo bisogna intervenire più incisivamente sia sui crediti passati che sui tempi e le modalità di pagamento delle attività che stanno svolgendo attualmente”.
“Oggi non abbiamo ricevuto le necessarie garanzie da parte del Governo ma ci aspettiamo che gli impegni presi siano rispettati nel più breve tempo possibile – conclude – l’ex Ilva si trova di fronte a un bivio terribile: o si avvia il rilancio e si programma la decarbonizzazione o si va verso la chiusura e il disastro ambientale e occupazionale”.