“Oggi doveva essere il giorno della verità sull’accordo tra Invitalia e ArcelorMittal, ma è diventato il giorno del rinvio. A quanto pare firmeranno un memorandum of understanding che stabilirà i punti salienti dell’accordo ma ne posticiperà la firma entro il 10 dicembre, mentre per questi giorni AMI non potrà esercitare il diritto di recesso, che potrà comunque esercitare dal giorno successivo senza l’eventuale accordo”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, a margine dell’incontro con Patuanelli, Arcuri e Catalfo che avrebbe dovuto tenersi in presenza e alla fine si è tenuto in videoconferenza.
“Noi non volevamo parlare di questioni finanziarie o di governance – aggiunge Palombella – la presenza dello Stato e di Invitalia ci auguriamo che possa costituire un elemento di garanzia, anche se purtroppo la gestione dei commissari dal 2012 al 2018 ha lasciato un degrado evidente e a cui si sta cercando di porre fine”.
“Avevamo richiesto di essere convocati per iniziare una discussione vera sui temi di nostro interesse e competenza. Stiamo da tempo aspettando il momento in cui le organizzazioni sindacali potranno esprimere un giudizio sul nuovo piano industriale, gli investimenti e la salvaguardia occupazionale” continua.
“L’unico piano industriale che noi conosciamo è quello del 2018 – ricorda il leader della Uilm –oggi abbiamo appreso che il nuovo progetto prevede la realizzazione di un grande forno elettrico e due impianti esterni per il DRI, ma non sappiamo come verrà guidata la transizione, quale sarà il cronoprogramma e come verranno gestiti i lavoratori. Parliamo di tutti i lavoratori, anche quelli in Ilva AS che secondo l’accordo del 2018 dovevano essere riassorbiti in AMI man mano che si verificava la risalita produttiva. Secondo quanto detto oggida Arcuri noi ci troveremo da quest’anno fino al 2021 con 3.000 persone in cassa integrazioneche si aggiungono ai 1.700 di Ilva As” prosegue.
“Non firmeremo mai un accordo che preveda migliaia di esuberi. Presumibilmente dalla prossima settimana inizieremo una trattativa, ci auguriamo libera da condizionamenti, per arrivare a un’intesa che dia un futuro occupazionale a tutti i lavoratori di ArcelorMittal, di Ilva As e appalto, e che avvii il piano di risanamento ambientale tanto atteso” conclude.