“Ormai è palese cosa sta succedendo all’ex Ilva: la sua inesorabile chiusura. Siamo di fronte a una situazione indegna, in cui tutte le parti in campo stanno giocando sulla pelle di 20 mila lavoratori e intere comunità, decidendo, per l’ennesima volta, di rinviare l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia. Si sta continuando a prendere tempo senza avere nessuna direzione chiara da seguire, si continua a brancolare nel buio. Il Governo non era a conoscenza del Cda di ieri sera oppure ci ha mentito nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi? Siamo di fronte a una condizione inaudita e vergognosa, conseguenza anche delle mancate scelte chiare e nette del Governo nei confronti del socio privato. Quale altro alibi ha escogitato il socio privato per prendere tempo e chiedere altro denaro pubblico? Cosa altro dobbiamo attendere prima che si prenda il controllo di questa azienda e si ponga fine a una gestione fallimentare, sotto ogni punto di vista? È sconcertante che le sorti di un Paese, 20 mila lavoratori e intere comunità debbano dipendere dalle decisioni di una multinazionale. Sembra che il Governo sottovaluti i rischi devastanti di questa vertenza. Se c’è qualcuno a Palazzo Chigi, batta un colpo, prima che la situazione diventi ingovernabile. Il Governo non si nasconda dietro Invitalia, assuma la responsabilità diretta e detti le condizioni, non avendo timore delle minacce del socio privato. Nell’incontro del 28 dicembre, ci aspettiamo dai ministri scelte definitive e non ulteriori rinvii. Ci stiamo avvicinando alla chiusura dell’ex Ilva ma sembra non interessi a nessuno”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.