“Il tempo degli annunci è abbondantemente scaduto. Occorre un’assunzione di responsabilità delle parti in causa, in primis il Governo e ArcelorMittal, poi Ilva Amministrazione straordinaria. Continua ad essere appeso a un filo il risanamento ambientale e il destino occupazionale dei 10.700 dipendenti di ArcelorMittal, dei 1.700 in Amministrazione straordinaria e dei 4mila dell’indotto”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.
“A quale piano fa riferimento il ministro Patuanelli? – commenta il leader Uilm – Oltre ad aver cestinato il piano industriale previsto dall’accordo del 6 settembre 2018, ha gettato via anche quello dell’intesa tra Governo e ArcelorMittal del marzo scorso?”
“Se l’accordo “segreto” tra Governo e ArcelorMittal prevedeva 5mila esuberi, il nuovo piano annunciato dal Ministro cosa prevede riguardo il livello occupazionale?” domanda Palombella.
“Si parla di incontri segreti tra la multinazionale e l’Esecutivo: a quanto ammontano, ad oggi, gli esuberi, visto che ogni volta che si vedono aumentano i licenziamenti?” aggiunge.
“È urgente la convocazione di un incontro per arrestare questo disastro che giorno dopo giorno prende corpo all’interno degli stabilimenti dell’ex Ilva – continua – Gli impianti continuano a cadere a pezzi, sono bloccati gli investimenti ambientali e tecnologici, la marcia degli impianti è sotto il livello minimo di sicurezza (7mila tonnellate al giorno). Inoltre ci sono migliaia di lavoratori in cassa integrazione con un reddito da fame e in forte difficoltà a causa dell’alto numero di famiglie monoreddito.
“Tutto questo rischia di peggiorare e far esplodere la tensione sociale, già in atto e paventato dal ministro dell’Interno Lamorgese. In caso di assenza di un incontro nel breve tempo, siamo pronti alla mobilitazione” conclude.
Ufficio stampa Uilm