“Con la firma dell’accordo, ArcelorMittal e Commissari tutelano solamente i loro interessi, mentre quelli sociali, occupazionali e delle comunità coinvolte vengono messi da parte. Si è persa un’occasione per rilanciare gli stabilimenti del Gruppo e insieme a loro la siderurgia italiana, fare importanti investimenti di ambientalizzazione e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Il fatto che l’accordo sia frutto di un compromesso tra legali e che siano scomparsi due elementi che sembravano dirompenti per l’azienda, come lo scudo penale e le migliaia di esuberi, ci preoccupa per la credibilità dell’intesa”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, intervenendo al programma “Linea Mercati” su Class Cnbc.
“Sono già stati predeterminati i termini dell’uscita di ArcelorMittal – dichiara il leader Uilm – dietro il pagamento di una somma irrisoria. Il piano industriale partirebbe solamente dal prossimo anno, perdendo un altro anno con il conseguente blocco di interventi di ambientalizzazioni e rischi occupazionali”
“Fino a novembre non accadrà nulla – continua – poi entro i primi mesi del 2021 ArcelorMittal potrà decidere di andar via. Quindi tornerebbe in capo allo Stato un’azienda che è in forte difficoltà economica, con conseguente blocco investimenti ambientali e forti rischi sia per i lavoratori dipendenti che per quelli che si trovano attualmente in Amministrazione straordinaria”.
“Continueremo a chiedere un incontro chiarificatore al Governo – conclude – perchè la situazione si sta aggravando giorno dopo giorno e l’accordo firmato ieri posticipa solamente una soluzione che deve essere presa immediatamente, per evitare disastro ambientale, occupazionale e produttivo”