Fim Fiom Uilm, in assenza di una risposta della Presidenza del Consiglio dei ministri alla richiesta d’incontro inviata il 5 febbraio, si autoconvocheranno a Palazzo Chigi, per un confronto urgente e necessario a garantire la continuità produttiva e occupazionale di Acciaierie d’Italia.
Il tempo è ormai scaduto, il degrado degli stabilimenti è insostenibile. Da giorni sembrerebbe essere in atto una trattativa segreta tra i soci di Acciaierie d’Italia alla ricerca di una soluzione condivisa per il cambio di gestione, in assenza di confronto con le organizzazioni sindacali.
È inaccettabile che dopo due decreti voluti dal Governo per estromettere Mittal, attraverso l’attivazione dell’amministrazione straordinaria, la situazione e il futuro dell’ex Ilva rimangano nella totale incertezza.
Fim Fiom Uilm denunciano ancora una volta la grave e preoccupante situazione in cui versano i siti produttivi dell’ex Ilva, con conseguenze drammatiche sull’indotto e sui 20mila lavoratori.
In assenza di un intervento urgente saremmo alla fermata totale degli impianti. Noi non ci rassegniamo e chiediamo al Governo azioni immediate e decisive: non accetteremo decisioni precostituite sul futuro. L’unico riferimento per noi resta l’accordo del 6 settembre 2018.
Le lavoratrici ed i lavoratori hanno avuto grande senso di responsabilità: è ora che il Governo si assuma le sue e tragga le dovute conseguenze.
Lo dichiarano i Segretari generali di Fim Fiom Uilm, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella
Uffici stampa Fim Fiom Uilm nazionali