Prendiamo atto dell’ulteriore rinvio del 9 novembre da parte di Sider Alloys Italia, dell’incontro decisivo sull’avvio del progetto di rilancio del sito ex Alcoa di Portovesme.
Nonostante siano passati oltre 9 mesi dalla cessione dello smelter dalla multinazionale americana dell’alluminio Alcoa a quella svizzera di Sider Alloys le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori attendono di conoscere un Piano Industriale definitivo per l’avvio e il rilancio del sito industriale del Sulcis.
Dopo numerosi incontri tenuti in questi ultimi mesi in cui sono stati solo annunciati investimenti e riassorbimenti degli ex lavoratori Alcoa, ad oggi registriamo fortissimi ritardi nella realizzazione del Piano.
L’azienda avrebbe già dovuto affidare nel mese di maggio di quest’anno (secondo la tempistica annunciata) i lavori per il revamping degli impianti ad un Main Contractor per avere una produzione a regime (147.000 ton/anno) ed una occupazione di 380/430 addetti diretti entro il 2020.
Già nel mese di settembre avrebbero dovuto riassorbire i primi 50 lavoratori del bacino degli ex Alcoa. Ad oggi registriamo solo la sostituzione dell’insegna all’ingresso dello stabilimento.
Nel frattempo, nonostante i ritardi rispetto alla dichiarata tabella di marcia, Sider Alloys prosegue con assunzioni di personale, che solo in parte appartengono al bacino di ex Alcoa, e che non si comprende a cosa siano adibiti a svolgere e le cui professionalità non sembrerebbero essere riconducibili alla ripartenza dell’impianto.
Resta per noi incomprensibile anche la costituzione di una società riconducibile a Sider Alloys a cui andranno affidate le attività di manutenzione in house; anch’essa ha già provveduto ad assumere personale (comprensivo di segretarie) che, anche in questo, non riusciamo a cosa al momento debbano “manutenere” con impianti fermi dal 2012.
Nell’incontro del 3 maggio scorso, la Uilm aveva già espresso la necessità di capire la tempistica e le scelte impiantistiche che Sider Alloys avrebbe adottato per il revamping degli impianti.
Avevamo soprattutto chiesto all’AD di Sider Alloys Italia di adottare la massima “trasparenza” e criteri oggettivi nelle assunzioni vista il clima, la situazione sociale e le legittime aspettative dei lavoratori ex Alcoa che da ormai troppi anni permangono in una condizione di sofferenza con il solo sostegno al reddito degli ammortizzatori sociali di anno in anno in proroga.
Tutte le questioni qui rappresentate ci preoccupano tantissimo ed accrescono le perplessità sul rilancio dello smelter. Il destino dell’ex Alcoa non rappresenta solo quello di una fabbrica, ma il futuro di un intero territorio.
Riteniamo, quindi, che nel prossimo incontro, previsto entro fine mese, si debba fare chiarezza su tutti gli aspetti della gestione di avvio del progetto, dei finanziamenti messi a disposizione e fin’ora utilizzati, ed avere tempi certi sulla realizzazione del riavvio degli impianti.
Non accetteremo nessun altro rinvio. Basta giocare sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini di Portovesme!!!
Il rilancio dell’ex Alcoa deve rappresentare una occasione per creare “Lavoro” e non “posti di lavoro”
Roma, 12 novembre 2018
Uilm Nazionale