Si è svolto questa mattina, 1° dicembre, l’Esecutivo nazionale della Uilm in videoconferenza. Il Segretario generale, Rocco Palombella, ha introdotto la discussione ribadendo il motivo dell’incontro: i rinnovi contrattuali e, in particolare, quello di Federmeccanica-Assistal.
“Non poteva capitare periodo peggiore di questo per rinnovare un contratto – ha detto Palombella – i dati della diffusione del virus sono ancora molto alti, nonostante un impegno straordinario da parte di tutti noi nell’utilizzare i dispositivi di sicurezza”.
La trattativa sul rinnovo contrattuale è ripresa ufficialmente il 26 novembre, dopo la brusca interruzione avvenuta il 7 ottobre e tutte le iniziative messe in campo dai metalmeccanici di Fim Fiom Uilm, fino allo sciopero del 5 novembre.
“Abbiamo sicuramente apprezzato lo sforzo della nostra controparte che ci ha presentato un documento scritto contenente una proposta che analizza quasi tutti i punti della nostra articolata piattaforma e che noi abbiamo condiviso subito con i territori”, ha spiegato il leader dei metalmeccanici delle Uil.
Tuttavia, la proposta di Federmeccanica-Assistal è stata ritenuta da Palombella ancora lontana da qualcosa che possa trasformarsi in un contratto. “Nonostante sia positivo il fatto che abbiano abbandonato l’idea degli aumenti salariali esclusivamente legati all’Ipca, il documento contempla una cifra di 65 euro di incrementi salariali in tre anni. Ipotesi che non possiamo accettare”, ha ribadito.
Federmeccanica-Assistal archiviano definitivamente l’anno 2020 e si concentrano su 2021-22-23 prevedendo un aumento di 18-21-26 euro, rispettivamente. “Il problema – sottolinea il leader Uilm – è che solo la cifra legata all’Ipca andrebbe ad alimentare i minimi contrattuali. La quota fissa, sebbene garantita, sarebbe un elemento distinto dalla retribuzione e questo non possiamo accettarlo”.
Un altro punto importante della proposta della controparte riguarda la modifica del sistema dell’inquadramento, che non avviene dal 1972-73. “E’ chiaro però che dopo tutto questo tempo e le nostre rivendicazioni negli anni passati, non possiamo cambiare in peggio. Dobbiamo approfondire molto bene questo aspetto e lo faremo nelle prossime riunioni tecniche di approfondimento”, ha ribadito.
Insomma, le distanze restano su questi punti ma anche su molti altri: flexible benefits, orario di lavoro, flessibilità, ecc. “Se questo è il documento – ha aggiunto Palombella – c’è ancora tanto da limare e da discutere, ma abbiamo davanti a noi la trattativa e dobbiamo valutare insieme se riteniamo questa una base di partenza o meno”.
“Sebbene il contratto sembra non essere la priorità all’interno delle fabbriche, rimane il primo strumento di garanzia per i lavoratori. Non dobbiamo mai sottovalutarlo. Sta a noi – conclude – tener conto con coscienza e responsabilità di tutti gli elementi che abbiamo, compreso il periodo che stiamo attraversando, e trovare il giusto equilibrio, senza che il coronavirus diventi però una scusa per non riconoscere ai lavoratori metalmeccanici diritti e salario”.
Ufficio Stampa Uilm