Non solo permane il silenzio da parte aziendale alla richiesta sindacale di sospendere l’iniziativa e convocare le parti al tavolo ma l’Azienda affonda il tiro: impone le chiusure delle sedi senza confronto preventivo e senza legittimità impone smaltimento ferie e lavoro agile: una arrogante unilateralità che così come gli assorbimenti del CCNL va in completa discontinuità all’apertura alle relazioni che non trova applicazione concreta.
Nessun dato fornito sugli arretrati suddivisi per sede e per divisione così che ci è impossibile capire la ratio dell’Azienda e il montante da smaltire.
Ricordiamo a tutti che già durante la pandemia in concomitanza del ricorso agli ammortizzatori sociali i/le dipendenti videro i loro residui abbattersi notevolmente pertanto non capiamo in assenza di riscontri la diffusione e l’ampiezza del fenomeno.
Posto che sia lecito invitare i dipendenti al recupero psicofisico, nuovamente ci opponiamo ad una pianificazione unilaterale dell’impresa e chiariamo che:
Per quanto riguarda le ferie dell’anno in corso le chiusure collettive sono state già programmate e non devono e non possono esserne imposte di nuove.
Ricordiamo a tutte e tutti che le ferie 2022 rimangono, per legge, valide fino al 30/06/2024, l’iniziativa dovrebbe interessare quindi solo i residui 2021 che erano usufruibili fino al 30/06 scorso. Tuttavia come organizzazioni sindacali non possiamo che auspicare un corretto utilizzo entro l’anno di maturazione privilegiando il recupero psicofisico come elemento essenziale legato alla fruizione delle ferie.
Chi non potesse effettuare la mezza giornata di ferie (solo precedenti al 2021) non solo per ragioni di business ma anche personali deve poter eventualmente ripianificare le ferie da smaltire.
Chi non avesse ferie pregresse deve essere considerato immune dalla richiesta salvo diversa scelta della/del dipendente.
Non possono essere imposte chiusure delle sedi che mettano in difficoltà chi non ha ferie residue e non volesse/potesse fare ricorso allo smart working che rimane una scelta individuale non imponibile unilateralmente dal datore di lavoro.
L’Azienda faccia pace con se stessa e professi coerenza: è la pressione lavorativa che impedisce lo smaltimento delle ferie e i numerosi obiettivi individuali legati al numero di giornate lavorate su commesse “produttive” che escludono ferie ma anche la formazione è una miriade di altri permessi e congedi, non certo la negligenza delle lavoratrici e dei lavoratori, ai quali chiediamo di predisporre i piano individuali di smaltimento da sottoporre all’Azienda secondo le proprie necessità.
Va fermata l’ennesima azione unilaterale e l’Azienda deve tornare al tavolo portando le evidenze della necessità palesata e aprendo al confronto.
Invitiamo nuovamente tutte le lavoratrici e i lavoratori a contattare le RSU e le OO.SS. in caso di forzature per tutelare i propri diritti e a partecipare allo sciopero nazionale per dare un chiaro segnale all’Azienda di rigetto delle azioni unilaterali intraprese dall’Azienda.
Coordinamento Rsu Fim, Fiom, Uilm
Fim, Fiom, Uilm nazionali