“Elica ha accettato di iniziare un percorso di riesame del piano industriale, per cercare di arrivare a una sua ridefinizione condivisa fra azienda, sindacato e istituzioni; nel frattempo ha assicurato che non procederà ad atti unilaterali ed anzi per la prima volta ha parlato di una discussione volta a salvaguardare lavoratori e territorio. La distanza tra le parti è però ancora notevole, ma, se ciascuno farà la propria parte fino in fondo, speriamo che si possa scongiurare il rischio di licenziamenti”. Lo dichiarano Tiziana Bocchi, segretaria nazionale Uil, Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, al termine dell’incontro convocato in videoconferenza dal Ministero dello Sviluppo economico.
“Abbiamo avuto modo di indicare – specificano Bocchi e Ficco – sia le produzioni che potrebbero tornare in Italia, sia alcuni strumenti che potrebbero servire a rafforzare e sostenere un nuovo piano industriale senza più licenziamenti. Accogliamo positivamente la disponibilità aziendale ad avviare una discussione che abbia un primo momento di verifica a settembre, nonché la disponibilità a ritirare i provvedimenti disciplinari irrogati a nostro avviso in modo ingiusto”.
“Sappiamo che le distanze con le posizioni aziendali – concludono Bocchi e Ficco – sono ancora molto ampie, ma speriamo che l’intervento del Ministero dello Sviluppo economico possa aiutarci a colmarle. È arrivato il momento, non solo per Elica, ma per tutte le dolorose vertenze in corso, di ridefinire strumenti utili a salvaguardare e a rilanciare le attività industriali. Alcuni strumenti di intervento e di sostegno già esistono e andrebbero solo recuperati, altri potrebbero essere creati ex novo approfittando del più generale piano di rilancio dell’economia italiana in corso di definizione. Per salvare l’economia italiana, è indispensabile rilanciare l’industria, che costruisce la fonte di gran lunga principale delle nostre esportazioni sui mercati mondiali”.
Ufficio stampa Uilm