Nella videoconference tenutasi oggi con Fim, Fiom ed Electrolux, abbiamo avanzato le proposte e le richieste che erano emerse nel coordinamento nazionale del 19 maggio:
– adozione di azioni idonee a coniugare le misure di sicurezza contro i rischi di contagio di Covid-19 con l’incipiente calura estiva, quali aumento delle pause, possibile sostituzione delle mascherine FP2 con mascherine chirurgiche negli stabilimenti in cui la situazione epidemiologica lo consenta e quella atmosferica lo richieda, utilizzo degli impianti di raffrescamento in modalità compatibili con le misure di sicurezza;
– definizione delle misure di sicurezza da adottare nell’esercizio delle libertà sindacali, ad esempio per la raccolta delle dichiarazioni dei redditi e per la convocazione delle assemblee;
– necessità di effettuare i test virologici secondo quanto già concordato a livello nazionale, anche iniziando dagli stabilimenti situati nelle Regioni in cui ciò è già possibile ed esercitando la massima pressione sulla Regione Friuli che al momento – secondo quanto detto dall’Azienda – purtroppo non lo consente;
– garantire la massima rotazione possibile nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali;
– garantire la tutela dei lavoratori fragili a cui i medici di base non dovessero rilasciare l’apposito certificato;
– convocare un incontro, in videoconference, del coordinamento nazionale.
A tutto ciò Electrolux non ha dato ancora risposte precise, ma ha dichiarato una generica disponibilità a confrontarsi sui vari temi e ha accettato la richiesta di convocazione del coordinamento nazionale in occasione, probabilmente la prossima settimana, della presentazione della nuova APP, che i lavoratori potranno utilizzare su base volontaria come ulteriore misura di contrasto ai rischi da Covid-19. Inoltre Electrolux ha confermato che le perdite di volumi produttivi sono state inferiori a quanto era lecito temere, anche se tutti gli stabilimenti sono al di sotto dei budget annuali, con l’eccezione positiva di Cerreto d’Esi. Siamo stati anche informati della prosecuzione dello smart working per coloro che possono lavorare da remoto, sebbene con percentuali progressivamente crescenti di presenza negli uffici. Infine verrà prorogata in via eccezionale la possibilità di utilizzare i flexible benefit del 2019, per i lavoratori che ancora non lo avessero fatto, fino al 31 dicembre 2020.
Ci aspettiamo che la generica disponibilità aziendale al confronto possa tradursi in una ricerca di soluzioni concrete in tempi rapidi, prima quindi che il calore estivo renda insopportabile la situazione nei luoghi di lavoro.
Uilm Nazionale