La Direzione di Electrolux nell’incontro tenutosi oggi ha illustrato la situazione del gruppo a livello globale, che risente del contesto drammatico caratterizzato sia da una crescita dell’inflazione che da un significativo calo dei consumi compresi gli elettrodomestici. Ciò ha portato a margini negativi, nel terzo trimestre 2022 per 55 milioni di euro pari al -1,1% del fatturato, con un andamento particolarmente negativo in Nord America. Nel 2023 le stime prefigurano un ulteriore peggioramento della domanda di mercato ed anche in ragione di ciò nel terzo trimestre 2022 è stato avviato un programma di riduzioni costo, che comporterà nel complesso un esubero di 3.500 e 4.000 posizioni di lavoro. Di questi circa 300 esuberi riguarderanno l’Italia, per circa metà relativi al personale operaio e per l’altra metà al personale impiegatizio e dirigenti. Purtroppo per il momento la Direzione di Electrolux non è stata più specifica, ma ha rinviato ad un incontro successivo nel quale vogliamo entrare maggiormente nel merito.
Sul versante degli investimenti, invece, gli stessi sono stati confermati per l’Italia, compreso il progetto significativo per Solaro per una futura piattaforma di lavastoviglie. Electrolux giudica difatti la lavastoviglie sempre più strategica, poiché non ancora relegata a un mercato di mera sostituzione e dunque potenzialmente in crescita, per queste ragioni vi è l’intenzione di produrre nella fabbrica italiana il nuovo prodotto, che punterà su bassi consumi e alte performance. Con la nuova piattaforma la Direzione di Electrolux immagina di poter arrivare dagli attuali 780 mila pezzi a 960 mila nel 2024, a 1.140 mila nel 2025 e a 1.329 nel 2026. Tuttavia lo stabilimento di Solaro ha bisogno di una intensa riorganizzazione nel reparto tecnologico ormai obsoleto, nell’impianto di imballaggio e delle linee di montaggio, con una mole di investimenti nel periodo 2023-2026 di 102 milioni di euro.
Per questo motivo il piano di Electrolux è condizionato al raggiungimento di un accordo con le organizzazioni sindacali. In particolare la richiesta aziendale è di passare dall’attuale gettito produttivo, pari a 90 pezzi all’ora, fra due anni ad un gettito di 118 pezzi all’ora, per una produzione giornaliera di 5.970 pezzi. Per quanto riguarda i riflessi sulla prestazione lavorativa, la maggiore frequenza sarebbe bilanciata dal miglioramento ergonomico delle postazioni e dal potenziamento dell’organico, che comunque ancora non è stato quantificato. Ma si tratta di temi su cui occorrerà entrare analiticamente nel merito.
Quello di Solaro è un progetto estremamente ambizioso, non scontato nel suo esito,che incide molto sulla organizzazione del lavoro. Parte ora un confronto che dovrà provare a coniugare le esigenze di sostenibilità degli investimenti con quelle irrinunciabili di salute e sicurezza sul lavoro, nonché con l’esigenza di stabilizzare i lavoratori precari e di poter operare un ricambio generazionale. FIM, FIOM E UILM auspicano la possibilità di trovare un’intesa che tenga conto di tutte le esigenze e che per Solaro sarebbe una grande opportunità per garantire il futuro a medio e lungo termine.