Il coordinamento nazionale Uilm giudica l’eventualità di un divorzio fra Governo e Stellantis, minacciata dal Ministro Urso, una sciagura da evitare. Il nostro obiettivo nel chiedere un tavolo automotive era e resta la salvaguardia e il rilancio di Stellantis in Italia. La eventualità di un secondo produttore cinese non può in nessun modo giustificare la rinunzia degli stabilimenti Stellantis italiani, che devono essere salvaguardati tutti nessuno escluso.
Abbiamo già concordato missioni produttive per tutti gli stabilimenti italiani, ma chiediamo di chiarire e di migliorare il piano industriale nelle parti più deboli o lacunose. In primo luogo abbiamo bisogno di assegnazioni produttive aggiuntive non esclusivamente legate al full electric, tecnologia che evidentemente stenta ad affermarsi sul mercato nonostante le imposizioni della politica, e questo è vero a Torino che ha urgente necessità di una nuova vettura di larga diffusione, così come a Melfi che su cinque modelli confidiamo ne abbia almeno uno o due ibridi. Abbiamo poi bisogno che la missione produttiva di Cassino e di Modena sui segmenti large e lusso sia completata da modelli e da attività che ne garantiscano un effettivo rilancio. Chiediamo inoltre trasparenza e collaborazione nelle importanti riorganizzazioni in atto nelle altre fabbriche dell’assemblaggio e della meccanica, da Pomigliano ad Atessa, da Termoli a Avellino o a Ferrara, nonché negli enti di ricerca e di staff, di cui vanno preservate le professionalità. Esprimiamo contrarietà alla prevista dismissione dei motori endotermici attualmente prodotti a Termoli. Altrettanto importanti sono poi la vivibilità degli stabilimenti e la creazione di postazioni idonee per i lavoratori con ridotte capacità fisiche. Infine a Stellantis chiediamo responsabilità sociale verso l’indotto, poiché sono proprio i lavoratori delle imprese fornitrici che stanno pagando il prezzo occupazionale più alto.
Su queste basi, e solo su queste basi, possiamo fare fronte comune per affrontare le pesanti ricadute della così detta transizione e per interloquire con le istituzioni.
Il Coordinamento Uilm Stellantis