Si è tenuta a Roma, nei giorni 5 e 6 aprile 2005, la riunione della Direzione nazionale Uilm per una valutazione della situazione economica e sociale dell'industria metalmeccanica e una riflessione sui principali temi dell'azione sindacale.
La riflessione è iniziata, ovviamente, dal tema della trattativa per il rinnovo del secondo biennio contrattuale e la Direzione nazionale Uilm ha ribadito che in questo negoziato occorre:
» tutelare il salario dei metalmeccanici, anche tenendo conto dei limiti delle rilevazioni Istat sui prezzi;
» trovare il modo di far partecipare alla redistribuzione della ricchezza prodotta dal lavoro anche chi opera nelle aziende prive di contrattazione aziendale.
Da questo punto di vista, la risposta delle controparti, che hanno offerto 60 euro esclusivamente sui minimi, è assolutamente inadeguata. Per questo occorre proseguire con determinazione nel confronto.
Anche le difficoltà di una consistente parte dell'industria metalmeccanica, e in particolare della piccola e media impresa, che negli ultimi venti anni è stata il volano industriale dell'Italia, non rappresenta un elemento in contraddizione con le richieste salariali avanzate.
La concorrenza dei Paesi emergenti, infatti, non si contrasta con una politica di contenimento salariale, ma con un impegno delle imprese in termini di investimenti, che va accompagnato da:
» una politica industriale che sostenga gli investimenti, finanziando la ricerca e l'innovazione, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, costruendo reti infrastrutturali moderne ed efficienti per i trasporti, le comunicazioni e la disponibilità a costi contenuti di energia elettrica:
» da una serie di scelte sindacali che supportino la ripresa degli investimenti sia in termini di partecipazione dei lavoratori alle iniziative di formazione e qualificazione professionale sia in termini di migliore utilizzo degli impianti.
La Direzione nazionale Uilm ritiene che, come già affermato nel Documento politico Fim, Fiom e Uilm distribuito con la piattaforma, l'azione sindacale nei prossimi mesi debba affrontare i seguenti temi:
» la riforma dell'inquadramento professionale per tener conto dei cambiamenti del modo di produrre intervenuti dal 1973 in poi;
» la definizione di norme contrattuali sulle forme di contratti atipici (apprendistato, contratti a termine, interinale, part-time, contratti a progetto, ecc.) per migliori tutele dei lavoratori coinvolti e per la definizione di procedure per stabilizzare i rapporti di lavoro.
Alla luce dei problemi sopraelencati e sulla base dei risultati elettorali della consultazione amministrativa svolta nel Paese, la Direzione Nazionale Uilm esprime preoccupazione rispetto ai mesi che verranno: esiste il rischio del persistere di una situazione di campagna elettorale permanente che, com'è noto, di certo non aiuterà ad affrontare e risolvere i problemi concreti.
La Direzione nazionale Uilm ritiene opportuna la convocazione dell'Assemblea nazionale dei delegati di Fim, Fiom e Uilm nei primi giorni di maggio; si tratta di un periodo che segue il prossimo incontro Federmeccanica e a ridosso della scadenza della moratoria relativa alle iniziative di mobilitazione.
Infine, la Direzione Nazionale Uilm sottolinea l'importanza dello sciopero del prossimo 15 aprile e invita gli iscritti e simpatizzanti ad un'ampia partecipazione.
Roma, 6 aprile 2005