DEMA: Apertura di un confronto serrato sul nuovo piano industriale e ammortizzatori

 

Si è svolto ieri l’incontro convocato dal MIMIT con il nuovo AD del Gruppo Dema, presenti anche i rappresentanti di Italsistemi.
L’amministratore delegato di DEMA, Giancarlo Schisano, ha ripercorso le tappe di una difficile e complicata vertenza sfociata in un concordato in continuità omologato dal Tribunale di Napoli anche grazie all’intervento di FIM-FIOM-UILM.
Il piano depositato al Tribunale, mai discusso con le Organizzazioni Sindacali, ha visto oggi una importante revisione, dovuta anche alla conferma e alla rinegoziazione delle commesse che prevedono oggi una salita dei volumi e maggiore remunerazione, contemporaneamente si sta procedendo a rinegoziare i contratti con i fornitori per abbattere i costi delle materie prime e investimenti per una maggiore efficienza della produzione.
A seguito di questa revisione del piano l’azienda ha dichiarato di non voler più precedere con la prevista chiusura del sito di Dema Brindisi con l’obiettivo di arrivare all’equilibrio economico nel 2028, previsto dal concordato; i circa 250 esuberi indicati nel piano depositato al Tribunale si sarebbero ridotti, per le mutate condizioni, di circa il 50% rispetto al piano precedente.
Il Fondo Bybrook, proprietario del Gruppo ha dichiarato formalmente la volontà di continuare a finanziare il piano per i prossimi 3 anni e, contemporaneamente, ha aperto alcune interlocuzioni con possibili soggetti interessati all’acquisto del Gruppo Dema.
Durante l’incontro tenutosi nella giornata di ieri, il MIMIT ha verificato il riconoscimento dello stabilimento di Somma Vesuviana quale sito rientrante in un comune ricompreso in un’area di crisi complessa, ragione per la quale a partire da oggi azienda e Regione si attiveranno con il Ministero del Lavoro per ottenere la proroga dell’ammortizzatore sociale in scadenza al 31 dicembre 2024.
FIM-FIOM-UIL e le RSU hanno comunque ottenuto un impegno del Gruppo di non procedere con nessun atto unilaterale, reciproco, fino al 31 gennaio. Una tregua “vigilata” e comunque connessa all’ottenimento della cassa integrazione per lo stabilimento di Somma Vesuviana ed una verifica delle condizioni per l’apertura di una eventuale procedura 223 “non oppositiva” previo accordo con le organizzazioni sindacali.
Contemporaneamente si avvierà un confronto sul Piano industriale ed una interlocuzione con la proprietà al fine di valutare i piani che presenteranno i possibili soggetti interessati alla eventuale acquisizione. È necessario infatti procedere con il confronto preventivo al fine di poter valutare i soggetti e la solidità dei piani di investimento, rilancio e di garanzia dell’occupazione.
Per quanto riguarda lo stabilimento DAR, Italsistemi ha confermato la volontà di voler perfezionare l’acquisto e per questo si sta lavorando per risolvere alcuni problemi (catastali e di autorizzazione di Strata all’operazione di acquisizione); è previsto a stretto giro un incontro di approfondimento in Regione Puglia anche in merito alla prosecuzione degli ammortizzatori sociali.
FIM-FIOM-UILM e le RSU hanno ottenuto un primo importante passo che incanala la vertenza su un percorso che prova a dare chiarezza e toglie i lavoratori da un possibile ricatto occupazionale nel caso in cui l’azienda avesse proceduto con licenziamenti unilaterali.
La vertenza che ha avuto inizio nel lontano 2009 non è ancora risolta e tanto c’è ancora da fare per mettere in garanzia, lavoratrici e lavoratori, siti e produzioni.
FIM-FIOM-UILM e le RSU mantengono alta l’attenzione, il prossimo incontro al MIMIT è convocato per il 21 gennaio 2025, ma nel frattempo continua il confronto in sede aziendale.

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI