Nell’incontro tenutosi oggi a Torino sono stati affrontati due temi, quello dell’integrativo e quello della difficile situazione produttiva dello stabilimento di Bari.
Quanto alla trattativa sul Contratto integrativo, la Direzione aziendale ha illustrato le sue proposte. Relativamente al premio, la richiesta aziendale è di introdurre un pezzo di premio collegato alla presenza, nonché di escludere l’erogazione del PDR ai circa 138 impiegati e quadri che oggi percepiscono un ulteriore sistema incentivante.
Sul sistema di relazioni industriali, la Direzione aziendale chiede di semplificarle e di eliminare alcuni comitati. Inoltre si propone di chiarire la clausola sul premio da corrisponde al compimento dei 20 anni di anzianità. Su tutte le altre questioni, dunque sulle quantità economiche e sulle richieste sindacali che comunque comportano un costo per l’azienda, la Direzione aziendale si è riservata di entrare nel merito e dare risposte dopo il 12 ottobre, alla luce del budget aziendale che verrà presentato dall’A.D. di Dana Italia. A nostra volta come sindacato ci siamo riservati di rispondere solo dopo aver conosciuto nella sua interezza la posizione aziendale, ma non nascondiamo la nostra delusione per un atteggiamento fino ad ora di complessiva chiusura.
La Direzione di Dana-Graziano ha anche esposto il suo punto di vista sullo stabilimento di Bari, dichiarando che il portafoglio ordini a luglio sembrava pari a 130.000 ore, ma da fine luglio si è iniziato a registrare un calo fino ad arrivare a 117.000 ore. Ciò determina un fabbisogno di 329 lavoratori diretti e 54 indiretti e quindi un totale di 41 esuberi, che si tradurranno purtroppo nell’uscita di altrettanti lavoratori somministrati entro fine ottobre. La Direzione aziendale ha aggiunto che sta provando a riportare all’interno lavorazioni fino ad ora acquistate dall’esterno. Come sindacato abbiamo espresso il più forte dissenso verso le delocalizzazioni produttive che si stanno sommando ai cali di mercato, così da determinare gravi impatti occupazionali e da mettere a rischio a nostro avviso in prospettiva la stessa sostenibilità del sito e abbiamo avanzato alcune richieste: accelerare la ricerca di nuove produzioni da portare a Bari e nel frattempo fermare le delocalizzazioni; immaginare percorsi di formazione mediante l’utilizzo del Fondo Nuove Competenze e prevedendo dei percorsi di stabilizzazione equi e trasparenti dei colleghi somministrati.
Fim Fiom Uilm Nazionale