Il segretario generale della Uilm intervistato da Alessandra Testorio dell’ Adn Kronos .
Il testo integrale dell’agenzia di stampa in rete dalle ore 17.25
Non trova accoglienza, almeno nella Uilm, la proposta formulata nei giorni scorsi dall’ex leader Cisl, Savino Pezzotta, ora Udc, di una tregua contrattuale di due anni, ‘contrattata’, della durata di 2 anni, per consentire alle parti di avere un quadro più chiaro della reale risposta del sistema economico alla crisi in corso, ed evitare che la spaccatura tra Cgil Cisl e Uil sulla riforma del modello contrattuale determini un clima insostenibile di conflitto.
“Non condivido assolutamente questo tipo di ragionamento e trovo la posizione di Pezzotta abbastanza curiosa visto che arriva da chi ha sempre detto che il vecchio modello contrattuale era antiquato e non difendeva più il potere d’acquisto dei lavoratori”, spiega Tonino Regazzi, leader delle tute blu della Uil conversando con l’ADNKRONOS. “Che senso avrebbe rinviare per l’ennesima volta l’applicazione di regole che tutti dicono necessarie?”, si chiede criticando quanti invocano l’attuale difficoltà economica per giustificare il ‘time out’ contrattuale. “Il fatto di essere nel bel mezzo della crisi piu’ potente dal dopoguerra non e’ un motivo valido per proporre una pausa. Al contrario, le riforme si fanno proprio in un momento di crisi perchè alla ripresa il sistema possa essere ancora più funzionale ed efficiente. E queste regole ci mettono nella condizione ideale per riagganciarla anche se sarà lenta”, aggiunge.
Non solo. ‘Contrattare’ la tregua prevedendo ‘un congruo aumento salariale forfettario mensile’, come prevede la proposta, significherebbe dover accettare un intervento di fatto “unilaterale” da parte dell’azienda. E’ per tutto questo, dunque, che la Uilm legge la richiesta di Pezzotta come “una questione meramente politica e politicamente sbagliata”, aggiunge Regazzi che attacca: “noi non abbiamo nessun partito da difendere, vogliamo solo ragionare per tutelare al meglio i lavoratori”.
Intanto venerdì partirà il round negoziale con Federmeccanica per sul contratto dei metalmeccanici. Un rinnovo difficile e spinoso su cui pesa la spaccatura netta tra Fim, Uilm, e Fiom. “Sono convinto che la trattativa vada chiusa presto perché serve un punto fermo per ridare fiducia ai lavoratori sul fatto che, anche in un momento di crisi, si rinnovano i contratti per tutelare il potere d’acquisto”, conclude.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 22 luglio 2009