“A Taranto le crisi del settore industriale sono tante, ma è chiaro che la siderurgia e quindi l’ex Ilva è al primo posto per tutto il pregresso e per il numero di lavori interessati. Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria attende un cambio di passo importante. L’ultimo incontro a Palazzo Chigi è stato interlocutorio, abbiamo ricevuto risposte parziali e insufficienti che ancora non ci fanno stare tranquilli. Abbiamo chiesto chiarezza sulle risorse disponibili e sullo stato della gara e soprattutto abbiamo continuato a ribadire la necessità di una piena garanzia occupazionale per tutti i lavoratori diretti, indiretti e dell’appalto. Come sapevamo, dei 15 soggetti che hanno manifestato interesse solo tre sono interessati all’intero Gruppo e questo ci preoccupa. Come se non bastasse, le società italiane che hanno manifestato interesse sono interessate a singoli stabilimenti o impianti”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Ci aspettiamo dal Governo – aggiunge – che ci sia la massima attenzione nel privilegiare soggetti credibili che garantiscano occupazione, tutela ambientale e futuro produttivo con un programma duraturo, non i due anni previsti nel bando. La ripartenza dell’altoforno 1 è stata spettacolarizzata in modo inopportuno, visto che abbiamo oltre 2.500 lavoratori in cassa integrazione, impianti fermi e una produzione, intorno ai due milioni di tonnellate alla fine dell’anno, che segnerà il record negativo nella storia dell’ex Ilva. Per non parlare dei ritardi nei pagamenti delle aziende dell’appalto”.
“Il futuro è incerto – dice Palombella – anche per Leonardo di Grottaglie. Se la proprietà e il governo hanno rassicurato sul no allo scorporo, ribandendo la strada della diversificazione produttiva per uscire dalla monocommittenza Boeing, intanto è stata prorogata la cassa integrazione. Come sindacato, continueremo ad incalzare l’azienda, attraverso il confronto, per arrivare in tempi brevi ad una concretizzazione di ogni opportunità che restituisca fiducia e prospettive a tutte le lavoratrici e i lavoratori di Grottaglie e di tutta la Divisione Aerostrutture”.
“Un’altra grave vertenza – continua – è quella della Hiab di Statte, avviata ormai verso la delocalizzazione. Perdiamo lavoratori altamente specializzati e il territorio perde un sito produttivo importante. Grazie all’occupazione dei lavoratori, durata un mese, e all’azione sindacale, abbiamo evitato però il licenziamento e aperto alla possibilità di una trattativa con l’azienda”.
“Come sapete – specifica il leader Uilm – la trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal si è interrotta a causa di distanze al momento profonde tra noi. La parte datoriale ha presentato una contro piattaforma che non teneva minimamente in considerazione le nostre proposte. Per queste ragioni abbiamo proclamato otto ore di sciopero da effettuarsi entro il 15 gennaio. C’è solo un modo per riprendere il confronto: ripartire dalla nostra piattaforma e da un principio per noi indiscutibile: più salario e meno orario”.
Ufficio Stampa UILM