Consiglio Uilm Reggio-Emilia; Palombella (Uilm): “Nel prossimo rinnovo ripartiamo da aumento dei salari e conciliazione vita-lavoro”

“Essere oggi qui, dopo il forte alluvione che ha colpito questi territori, non può che farmi esprimere tutta la solidarietà a un popolo che sta dimostrando grande forza per far sì che presto si possa tornare alla normalità. Noi metalmeccanici, nel nostro piccolo faremo la nostra parte”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, ha iniziato il suo intervento al Consiglio territoriale dalla Uilm Reggio-Emilia.

“In questo territorio – aggiunge – ci sono circa 30mila metalmeccanici e l’economia reggiana ha fatto segnare ancora un andamento positivo nei primi mesi del 2023. Abbiamo registrato un miglioramento grazie al calo dei prezzi dell’energia e del gas e un attenuarsi delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime”.

“Anche qui – sottolinea il leader Uilm – come in alcune città del Nord Italia, spesso c’è la difficoltà nel reperimento di nuovi addetti e di figure specializzate. Non ci sono grosse crisi in atto, anche le richieste di cassa integrazione sono abbastanza limitate. In molte aziende siamo impegnati nei rinnovi di secondo livello dove chiediamo più salario e percorsi di stabilizzazione. La scorsa settimana abbiamo concluso il contratto integrativo alla Walvoil, dove lavorano oltre 1.100 dipendenti e dove siamo la prima organizzazione, siamo in dirittura di arrivo anche all’Immergas mentre alla Landini Argo Tractors ci sono ancora delle distanze sulla parte economica. Inoltre chiediamo con forza la stabilizzazione delle centinaia di precari”.

“Per quanto riguarda il CCNL Federmeccanica-Assistal in scadenza a giugno 2024 – ha concluso Palombella – proprio ieri abbiamo potuto verificarne gli effetti positivi: con un indice ipca + 6,6% e grazie alla nostra ‘clausola di salvaguardia’ abbiamo ottenuto un incremento medio salariale di oltre 120 euro invece dei 27 preventivati alla stipula. Un grande risultato che ci deve mettere nelle condizioni di affrontare il prossimo rinnovo mettendo al centro il salario, ma anche la questione della sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro, uno degli strumenti a mio avviso per gestire la transizione ecologica e digitale in atto limitando gli effetti sull’occupazione, utile anche per aumentare la conciliazione vita-lavoro”.