“Il territorio di Pordenone con i suoi 30mila metalmeccanici è molto importante per il settore manifatturiero italiano. Sono diversi i comparti presenti come elettrodomestico, automotive, fonderie e tutti sono comunque interessati dagli effetti della guerra in Ucraina che ha generato il caro energia e l’insufficienza di materie prime. Nonostante questo, il ricorso alla cassa integrazione non è stato massivo e le aziende stanno resistendo”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, al Consiglio territoriale della Uilm Pordenone.
“Chiaramente l’effetto più importante lo vivono le aziende energivore – ha spiegato – come nel caso delle fonderie che registrano la perdita di volumi e di mercato, poiché i costi fissi hanno eroso in modo rilevante i margini, costringendo le aziende a fermare gli impianti, con conseguenze di perdita salariale e rischi di tenuta occupazionale”.
“Nel territorio è presente Electrolux – dice il sindacalista della Uil – e il calo dei volumi ci preoccupa fortemente. Nel frattempo, però, il confronto con la direzione aziendale prosegue per far sì che gli esuberi previsti in Italia siano sempre meno di quelli previsti, che al momento sono 222. L’azienda ha dichiarato di non voler procedere in modo unilaterale e questa è una buona notizia. Vogliamo condividere percorsi di uscita incentivati esclusivamente volontari e ammortizzatori sociali esclusivamente conservativi. Il settore Professional che ha sofferto molto in pandemia crediamo possa finalmente recuperare”.
“Infine il tema della transizione ecologica – conclude Palombella –avrà sicuramente un impatto forte sul settore dell’automotive, ma come abbiamo sempre sostenuto necessita di una presa di coscienza seria e di importanti investimenti per diversificare la produzione e sviluppare i componenti per le auto elettriche. Occorre arrivare preparati all’appuntamento del 2035 e per farlo il Governo deve coinvolgerci nella discussione e fare scelte precise e mirate”.