“La provincia di Bari è un territorio importante per il nostro settore ma negli ultimi anni sta vivendo gravi difficoltà, con numerose crisi aperte che coinvolgono migliaia di lavoratori, anche a causa della mancanza di adeguate politiche industriale e investimenti. Dalla Bosch alla Marelli, dalla SKF alla Dana Graziano la filiera dell’automotive sta affrontando forti criticità a causa di una transizione ecologica non gestita, che potrebbe comportare la perdita di oltre 4mila posti di lavoro. Già negli ultimi due anni, nonostante le nostre denunce, ne sono stati persi già mille. Attualmente non vediamo una prospettiva positiva ma solo il massiccio utilizzo della cassa integrazione e stop produttivi. In Bosch, ad esempio, l’80% dei 1.600 dipendenti, effettua in media dagli 11 ai 15 giorni di cassa integrazione al mese. Alla Marelli, a causa di una forte contrazione del mercato automobilistico, non sono stati confermati 70 lavoratori con contratto precario, e si è in regime di solidarietà per il 35%. Difficoltà anche alla Dana Graziano, dove vogliamo scongiurare gli esuberi, e alla SKF, dove si continua a delocalizzare produzioni in paesi a basso costo di manodopera. Un quadro allarmante e una progressiva desertificazione industriale che denunciamo da anni ma senza avere le necessarie risposte dalle istituzioni, locali e nazionali. Servono interventi urgenti e concreti per evitare un disastro occupazionale e sociale. Noi non abbandoneremo mai i lavoratori”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
“Dopo tanti anni, grazie alla lotta dei lavoratori, abbiamo risolto importanti vertenze come quella della ex OM, ridando una prospettiva occupazionali a 75 lavoratori, e della ex Brsi, dove i lavoratori sono stati reintegrati dalla DXC dopo le nostre denunce per un’operazione fraudolenta sul fitto di ramo d’azienda” spiega il leader Uilm.
“Il futuro del territorio barese passa anche dal rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal, che interessa oltre diecimila lavoratori, e che dovrà dare ogni strumento per affrontare e vincere i cambiamenti epocali che abbiamo di fronte. I prossimi mesi saranno cruciali per garantire le migliori condizioni possibili, a partire dall’aumento dei salari e la riduzione dell’orario, per il rilancio e lo sviluppo del settore metalmeccanico. Senza industria l’Italia non potrà avere futuro” conclude.
Ufficio Stampa UILM