“La situazione dell’ex Ilva è sempre più preoccupante e intollerabile: i lavoratori sono in cassa integrazione con lo stipendio ridotto nonostante non ci sia alcun ammortizzatore sociale autorizzato perché il Decreto del Governo non è ancora efficace, fermo nell’iter burocratico del Ministero del Lavoro. Per noi tutti i lavoratori devono rientrare a lavoro e deve essere corrisposto l’intero stipendio. Il provvedimento dell’Esecutivo, inoltre, supera la consultazione e l’accordo sindacale e concede automaticamente la cassa integrazione fino a fine anno senza alcuna garanzia industriale, occupazionale e produttiva. Una decisione che si aggiunge a quella di inizio anno in cui sono stati concessi 680 milioni di euro pubblici senza vedere alcun miglioramento, sotto ogni punto di vista. In questi mesi abbiamo chiesto più volte al Ministro Urso una forte accelerazione nella salita in maggioranza di Invitalia e nel cambio di governance ma ad oggi abbiamo ricevuto solamente rinvii e tavoli inefficaci. Non accettiamo che si possa pensare che una vertenza così importante, che interessa da undici anni oltre 20 mila lavoratori, tra diretti, indiretti e in Amministrazione straordinaria e un’intera comunità, si possa risolvere con interventi che prendono tempo senza soluzioni strutturali e che garantiscano una reale prospettiva ambientale, occupazionale e industriale. Speravamo che l’ingresso dello Stato nell’ex Ilva potesse essere la garanzia per una prospettiva ambientale, produttiva e occupazionale, ma ad oggi vediamo solo il peggioramento della situazione che è sempre più drammatica”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, intervenendo al Consiglio territoriale Uilm Taranto.
“Non possiamo dimenticare – sottolinea il leader Uilm – i lavoratori dell’appalto dell’ex Ilva che soffrono da mesi ritardi nel pagamento degli stipendi e una grave incertezza sulla propria prospettiva occupazionale”.
“Per quanto riguarda Leonardo – aggiunge Palombella – siamo in trattativa per il rinnovo del contratto integrativo e siamo sicuri che arriveremo alla firma di un importante rinnovo nel più breve tempo possibile. Sul futuro del sito di Grottaglie riteniamo positive le attività aggiuntive che sono state messe in campo per superare la monocommittenza Boeing ma bisogna consolidarle e renderle più strutturali. Registriamo, quindi, una lenta ripresa dopo gli effetti devastanti della pandemia sul traffico aereo, anche a causa di problemi che stanno avendo alcuni fornitori, che potrebbero ritardare i piani produttivi”.
“Nei prossimi giorni organizzeremo delle assemblee per ascoltare i lavoratori dell’ex Ilva per avviare ogni iniziativa di mobilitazione perché ci troviamo in una situazione irreversibile e non permetteremo a nessuno, Stato o multinazionale, di portare alla chiusura l’ex Ilva e mettere la parola fine alla produzione di acciaio in Italia” conclude.
Ufficio Stampa UILM