Si è svolto il 12 febbraio in videoconferenza il Consiglio territoriale della Uilm Brescia. Al centro della discussione con i partecipanti il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici, la cui ipotesi di accordo è stata firmata il 5 febbraio scorso in Confindustria dopo cinque giorni finali di trattativa no-stop con Federmeccanica e Assistal.
Ha dato il via ai lavori Claudio Mor, alla presenza anche del Segretario generale della Uilm Brescia, Gianmartino Amadio. Subito dopo si è svolto l’interessante dibattito che si è sviluppato sui temi del rinnovo contrattuale e di alcune vertenze legate al territorio, come per esempio Iveco. Il giudizio unanime di tutti i delegati che hanno preso la parola è stato di grande apprezzamento sui contenuti dell’ipotesi contrattuale e in particolare sul grande obiettivo raggiunto dell’incremento di 112 euro nel triennio sui minimi contrattuali.
Quindi è stata la volta del Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, a cui sono state affidate come di consueto le conclusioni e che ha subito ringraziato tutti per il grande impegno sul territorio bresciano.
“In una situazione particolare e difficile come quella nella quale ci troviamo io mi sento pieno di orgoglio metalmeccanico – ha esordito Palombella – perché tutto quello che abbiamo ottenuto non era scontato”.
Il leader della Uilm ha poi fatto un bilancio di quello che si era ottenuto nel 2016, quando “la scommessa era far vivere il contratto nazionale”, uno degli strumenti fondamentali per il sindacato che in quel momento era sotto attacco. “In quell’occasione abbiamo vinto una sfida diversa da quella di oggi, ma altrettanto importante perché abbiamo salvato il contratto nazionale di lavoro ponendo le basi per quello che abbiamo ottenuto oggi”.
“Questa volta abbiamo cercato di aggiungere un pezzo importante, proprio quello che avevamo dovuto sacrificare: incrementare significativamente i minimi salariali. E io mi sono assunto la responsabilità, con coraggio, di avanzare la richiesta dell’8% che poi è entrato nella piattaforma unitaria ed è diventato realtà con il 6,2% di incremento nonostante la pandemia e il tracollo industriale”, ha aggiunto Palombella ricordando anche la difficoltà e le tensioni con Fim e Fiom.
“Siamo riusciti a modificare anche l’inquadramento professionale fermo da quasi 50 anni, oltre ai miglioramenti apportati a tutti gli altri temi. Il rinnovo contrattuale che abbiamo appena ottenuto ha senza ombra di dubbio il marchio Uilm e nonostante la pandemia, la crisi di governo e tutte le difficoltà incontrate lungo il percorso, siamo riusciti a raggiungere un obiettivo storico di cui dovete andare fieri”, ha concluso.