“La situazione produttiva nel settore metalmeccanico in Veneto, che conta oltre 232mila metalmeccanici è stata caratterizzata da un forte incremento, +88,8%, dell’utilizzo della cassa integrazione negli ultimi mesi rispetto al 2022. E quel che è peggio è che la ripresa a settembre sta dando segnali di peggioramento. Una situazione che riguarda in qualche mondo tutto il Paese, e che dobbiamo provare ad arginare a tutti i costi anche con il prossimo rinnovo del contratto Federmeccanica-Assistal”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“In particolare – aggiunge il leader Uilm – continua il calo nel settore siderurgico con Acciaierie Valbruna a Vicenza, Ex Alcoa a Venezia e nelle Fonderie di Seconda Fusione e dell’Alluminio Estruso, come alla Pandolfo Alluminio di Belluno. Electrolux rallenta la produzione con qualche giornata di cigo e ha annunciato a livello di Gruppo Italia 250 esuberi”.
“La transizione ecologica e digitale – spiega ancora Palombella – sta mostrando già i primi segnali di preoccupazione, per esempio alla Baxi di Bassano del Grappa, che conta oltre 800 dipendenti diretti, e tutte le aziende del Polo Termomeccanico di Verona; così come nelle produzioni di motori elettrici e alternatori alla Marelli. Da parte nostra stiamo continuando a sollecitare il Governo affinché ci sia una seria e puntuale pianificazione della fase di passaggio all’elettrico con i giusti investimenti”.
“Per tutti questi motivi – sottolinea – stiamo già svolgendo numerosi incontri territoriali per costruire insieme la piattaforma per il prossimo rinnovo contrattuale. Piattaforma che dovrà già contenere alcuni punti fermi di cui discuteremo nella nostra Assemblea a Napoli il 4 e 5 di ottobre: più salario e meno orario. Non ci faremo intimorire da nessuno, chiederemo ulteriori incrementi salariali per i lavoratori metalmeccanici che hanno visto gli stipendi erosi dall’alta inflazione, nonostante la clausola di salvaguardia voluta fortemente dalla Uilm; e chiederemo inoltre la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione. I tempi sono maturi – conclude Palombella – per arrivare a una vera conciliazione vita-lavoro e risollevare le sorti delle fabbriche italiane. Sarà un rinnovo decisivo per affrontare le sfide future”.