“Il Piemonte per noi metalmeccanici significa soprattutto automotive, che sta vivendo un periodo problematico legato in primis alla transizione ecologica e digitale e allo stop al motore endotermico nel 2035. Noi della Uilm abbiamo da subito preso una posizione coraggiosa esortando il Governo a compiere le scelte necessarie per arrivare preparati a quella data”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
È necessario – continua – chiedere a Stellantis un secondo modello, ma non abbiamo ancora nessuna conferma sui nuovi progetti. Nel frattempo, abbiamo fatto un incontro in videoconferenza con il ministro Urso l’8 agosto scorso e abbiamo espresso le nostre perplessità sul fatto che il Ministro volesse fare il mediatore tra noi e l’azienda. Insieme alla Uil abbiamo quindi chiesto un confronto a tre per arrivare all’auspicato accordo di sviluppo”.
“Il nostro Paese è in ritardo sugli investimenti, è in ritardo sulla produzione di batterie, è in ritardo sull’installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Dobbiamo continuare a incalzare il Governo – specifica Palombella – affinché metta in atto un piano di sviluppo reale e concreto per gestire il passaggio epocale al quale ci stiamo avvicinando sempre più rapidamente”.
“Il Piemonte – dice ancora il leader dei metalmeccanici della Uil – ha numerose aziende legate naturalmente all’automotive, ma anche ad altri comparti della nostra categoria con piccole e medie imprese che in alcuni casi non trovano manodopera qualificata. Il rinnovo del contratto sarà un’occasione importante per restituire dignità ai lavoratori e continuare a dare nuova linfa al sistema industriale. Nei Consigli regionali e all’Assemblea nazionale che svolgeremo a Napoli il 4 e 5 ottobre prossimi l’obiettivo sarà quello di costruire insieme una piattaforma per il rinnovo contrattuale”.
“Al centro del prossimo rinnovo dovranno esserci due temi: il salario e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione. Non smetteremo di chiedere aumenti salariali importanti per continuare a restituire potere d’acquisto ai lavoratori, considerando che l’inflazione ha in parte eroso gli stipendi, e difenderemo senza se e senza ma la clausola di salvaguardia sull’Ipca. E poi – conclude Palombella – chiederemo di sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro, perché crediamo che ormai non sia più uno slogan ma una vera proposta di politica attiva del lavoro. Anche questa volta, come è stato durante la pandemia, indicheremo la strada verso il futuro”.
Ufficio Stampa UILM