“Con i suoi 55mila metalmeccanici questo territorio assume naturalmente un valore molto importante. Qui si vive il paradosso della mancanza di manodopera specializzata e non solo, ma le vertenze non mancano. Basti citare Wartsila che nel luglio 2022 ha annunciato 451 esuberi. Adesso siamo in attesa di sviluppi sul piano industriale da parte di Mitsubishi e Ansaldo. L’attenzione da parte nostra è massima, anche verso l’indotto”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“A proposito delle criticità legate all’indotto di Wartsila – spiega – la Narnew ha dichiarato la chiusura a fine anno, con il rischio per 79 dipendenti, e la Flex prosegue la solidarietà fino a fine anno. Per quanto riguarda il settore automotive, che è molto presente e comprende diverse aziende sul territorio, tra cui Marelli, è purtroppo quello che sta subendo più di altri le conseguenze di una transizione ecologica annunciata e mal gestita dal Governo”.
“In questo territorio – aggiunge il leader Uilm – c’è anche una forte componente di elettrodomestico, con Electrolux che continua a utilizzare la cassa integrazione, il settore ha avuto una forte contrazione dopo un periodo molto positivo durante la pandemia”.
“Attenzione particolare – sottolinea Palombella – va rivolta al potenziale investimento che la Metinvest ha proposto di realizzare a San Giorgio di Nogaro in riferimento a un impianto per l’idrogeno e per la produzione di acciaio a impatto zero. L’investimento si aggirerebbe intorno ai 2 miliardi di euro. Vigileremo sul futuro e sulla valorizzazione di questo importante investimento”.
“Nell’Assemblea nazionale che svolgeremo la prossima settimana a Napoli, il 4 e 5 ottobre – conlcude – saremo sicuramente in grado di definire la nostra piattaforma per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal. Chiederemo tra i punti fermi più salario e meno orario, perché siamo convinti che ancora una volta dobbiamo essere i precursori del cambiamento nel nostro Paese e nel settore industriale. Vogliamo che ci sia una reale conciliazione vita-lavoro e che i lavoratori recuperino il potere di acquisto perso e il salario eroso dall’alta inflazione”.
Ufficio stampa Uilm