“Vicenza, con oltre 5mila imprese e circa 72mila addetti nel settore metalmeccanico, rappresenta sicuramente una ricchezza per il Paese. Il periodo che stiamo attraversando purtroppo porta con sé una serie di problemi legati alla mancanza di materie prime, ma anche di personale qualificato. Il nostro Paese ha scelto negli anni di non produrre più e di affidarsi ad altri come Cina e Russia, e adesso ne scontiamo le conseguenze. La Guerra ha messo ancora più in risalto le nostre debolezze e la nostra vulnerabilità”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“Gli eventi di questi ultimi due anni hanno fatto emergere il problema della mancanza di componenti e di materie prime – aggiunge – che non riusciamo più̀ a trovare e che in molti casi hanno rallentato o bloccato la produzione con ricorso alla cassa integrazione. La perdita del controllo delle filiere produttive e la non autosufficienza nella fornitura sarà̀ un problema che continuerà̀ a mettere in crisi le nostre aziende nei prossimi anni e questo impone una riflessione seria e approfondita sul da farsi”.
“In questo momento – spiega il leader dei metalmeccanici – stiamo registrando un forte rallentamento delle vendite nell’acciaio mercantile. AFV Beltrame ha comunicato il fermo della maggior parte della produzione fino a fine luglio con utilizzo della cassa integrazione e poi a seguire la fermata di agosto per ferie. I clienti, in attesa di un calo dei prezzi, usano le scorte comprando il necessario mese per mese”.
“Bisogna ripensare – continua Palombella – un modello produttivo in Europa e in Italia che permetta l’autonomia delle forniture e della produzione industriale e la transizione ecologica può e deve essere una opportunità. A Vicenza e nel Veneto andrebbero valutati per tempo i rischi derivanti da una consistente presenza di aziende che producono componenti per automotive. La transizione ecologica metterà a dura prova proprio questo comparto se non saremo in grado di gestire la delicata fase di passaggio all’elettrico”.
“Così come nel titolo di questo Congresso, occorre restituire valore al lavoro. Il nostro Governo deve tornare a interessarsi dei temi del lavoro, a parlare con i sindacati, a pianificare e progettare il futuro compiendo delle scelte e uscendo dall’immobilismo nel quale si è infilato da anni. Noi saremo sempre pronti a fare la nostra parte”, conclude.