“Termoli è una realtà manifatturiera importante dove il settore dell’automotive è centrale e in questo periodo di difficoltà legata alla mancanza di microchip e semiconduttori si aggiunge il tema della transizione ecologica. Con la decisione di Stellantis di costruire qui la gigafactory abbiamo vinto una scommessa, ma non ci accontentiamo degli annunci, vogliamo conoscere tempi e modalità di realizzazione. Questa realtà ha meritato la scelta poiché ci sono competenze e conoscenze per assicurare l’attività di supporto al cambio di tecnologia epocale che avverrà. Ora è il momento di compiere le scelte giuste per vincere la sfida”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
“E sulla transizione ecologica – aggiunge il leader dei metalmeccanici della Uilm – non ci si può più dividere come sta accadendo in Europa, adesso bisogna solo pianificare il lavoro da fare e programmare per tempo come arrivare al 2035 perché i produttori si sono giù messi in moto per raggiungere quell’obiettivo. Bisogna cogliere le opportunità della transizione affinché non diventi un problema, l’incertezza è nociva, occorre essere chiari”.
“Affianco alla gigafactory e al motore elettrico – dice – ci deve essere la continuità del motore endotermico, perché il 2035 non è dietro l’angolo come sembra e il mix di produzione è la cosa migliore per salvaguardare l’occupazione e traghettare i lavoratori da un sistema all’altro senza disperdere il nostro grande patrimonio”.
“Un’attenzione particolare la daremo all’Egls – spiega Palombella – sono a rischio 100 lavoratori per l’internalizzazione dell’attività di logistica che vorrebbe mettere in campo Stellantis. Il contratto con l’azienda scade a fine anno e ancora non si conoscono le prospettive occupazionali. L’indotto è fondamentale e faremo di tutto per salvaguardarlo. Ci sono anche aziende come Sallustio, produttrice d’infissi per appartamenti che in questa fase storica cresce e lavora a ritmi importanti, Lico, che si occupa di manutenzione di impianti industriali, Spada, che lavora per Enel e Cam che produce condizionatori e che purtroppo lavora a singhiozzo a causa della mancanza di materiale”.
“Il conflitto in atto in Ucraina – conclude – ha provocato la mancanza di materie prime e costi energetici fuori controllo, molte aziende sono in sofferenza e per questo noi abbiamo chiesto al nostro Governo e a tutti i Governi di mettere in atto una forte azione diplomatica per porre fine a un conflitto ingiustificato”.