“Nel territorio di Pordenone la Uilm è passata da poco meno del 11% del 2002 al 38% al 10 dicembre 2021, un risultato che ci pone a un passo dall’essere l’organizzazione più rappresentativa ed è l’obiettivo che dobbiamo perseguire”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, al Congresso della Uilm di Pordenone.
“Registriamo segnali importanti di ripresa, con l’insediamento di nuove attività produttive e di importanti investimenti di estensione di attività già esistenti – continua il leader dei metalmeccanici della Uil – alcune sono importanti attività riguardanti economie di riciclo, nel settore del legno e del vetro, che potenzialmente dovrebbero avere un impatto positivo sull’occupazione. Ma allo stesso tempo ci sono diverse criticità legate alle conseguenze della guerra in Ucraina (mancanza di materie prime e componenti elettronici) e del caro energia (elettricità e gas)”.
“A livello regionale – aggiunge – nel settore metalmeccanico sono quasi 4mila gli addetti alle prese con la crisi causata dalla guerra in Ucraina, tra ferie forzate e ricorso alla cassa integrazione. La mancanza di componenti in alcuni settori ha trasformato la continuità produttiva. Altro aspetto molto preoccupante riguarda le aziende energivore con stop produttivi o riduzione del portafoglio ordini, poiché l’incremento dei costi energetici produce la riduzione dei margini, elemento utile per il mantenimento occupazionale”.
“La transizione ecologica è un tema centrale, stiamo cercando da mesi di avere una interlocuzione con il Governo e i Ministri competenti, purtroppo senza riuscirci. Il settore dell’automotive è sicuramente tra i più interessanti e a Pordenone sono migliaia i lavoratori coinvolti. Quel che è certo – conclude Palombella – è che noi continueremo a fare la nostra parte per costringere la politica a non voltarsi dall’altra parte”.