Congresso Uilm L’Aquilia-Teramo; Palombella (Uilm): “Territorio da rilanciare per affrontare la transizione ecologica e coglierne le opportunità”

“Qui nella provincia de L’Aquila ci sono 4.800 metalmeccanici, numerose aziende purtroppo hanno chiuso i battenti dopo crisi del 2008 e gli effetti ancora si vedono. Le tre aree industriali – Avezzano, Sulmona e L’Aquila – stanno ora affrontando il problema della crisi delle materie prime e l’elevato prezzo dell’energia dovuti alla guerra russa in Ucraina proprio alla fine di un periodo difficile come quello della pandemia”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“Ad Avezzano – continua il leader dei metalmeccanici della Uil – sono presenti aziende come Lfoundry che opera nel campo dei semiconduttori, occupa 1.350 dipendenti diretti e circa 250 interinali, per i quali la Uilm è al tavolo della trattativa per ottenere una stabilizzazione; la Siapra che produce batterie di avviamento per autoveicoli ha avuto un rallentamento produttivo a causa del prezzo del piombo; la Saes Getters che produce dispositivi elettronici; la Kromoos che produce trafilati in alluminio per uso civile e che ha beneficiato del bonus 110”.

“A L’Aquila – aggiunge Palombella – la Magneti Marelli produce sistemi di sospensioni per veicoli commerciali prodotti da Sevel Atessa. Quest’ultima è l’unica azienda della provincia che risente a fasi alterne del mancato approvvigionamento delle materie di natura componentistica per autovetture e che quindi utilizza la cigo a rotazione”.

“A Teramo – dice ancora – Betafance occupa circa 80 dipendenti e al momento non ha difficoltà, mentre purtroppo l’ATR, che si occupava di lavorazione di carbonio per aziende leader nei settori automotive e aerospazio, lo scorso aprile ha licenziato oltre sessanta dipendenti mettendo fine a 40 anni di storia sul territorio a causa di cattiva gestione, mancanza di investimenti e assenza della Regione, che noi abbiamo sempre denunciato”.

“La transizione ecologica e digitale – conclude – avrà certamente un impatto su gran parte di queste realtà e il rischio desertificazione può essere reale, per questo abbiamo chiesto al Governo di accelerare con le decisioni da prendere e di mettere in campo proposte e programmi per il futuro. Il nostro ruolo è sempre stato e sempre sarà quello di indicare la strada e di stare al fianco dei lavoratori sollecitando la politica a fare la sua parte. Ci aspettiamo risposte, dobbiamo insistere affinché questa fase di grande cambiamento sia un’opportunità e non fonte di problemi”.

Ufficio Stampa Uilm