“Lo storico stabilimento Iveco di Bolzano, nato più di ottanta anni or sono, è oggi messo a repentaglio dal fatto che le commesse pubbliche di fornitura di mezzi per la Difesa sono da tempo bloccate a causa della mancata adozione del necessario decreto interministeriale”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro tenutosi al Ministero dello Sviluppo economico su richiesta delle organizzazioni sindacali.
“Il Ministero dello Sviluppo economico – riferisce il sindacalista della Uilm – ci ha rassicurato che non vi è alcuna intenzione di stoppare il contratto di fornitura, ma che tutt’al più lo stesso potrebbe essere rimodulato. Lo speriamo fortemente, ma ricordiamo che bisogna fare in fretta, poiché la direzione aziendale ha spiegato chiaramente che, senza lo sblocco delle commesse del VBM da cui dipende circa il 60% della produzione di Bolzano e una volta terminata la disponibilità di cassa integrazione, non ci sarebbero più alternative ai licenziamenti e anzi verrebbe meno la stessa ragion d’essere della fabbrica”.
“Si badi che lo stabilimento della Iveco Defence, appartenente al gruppo CNH Industrial, non solo offre occupazione a 850 lavoratori, 750 a Bolzano e 100 nel connesso sito di Vittorio Veneto, ma soprattutto possiede un grande patrimonio in termini di competenze e di capacità industriali accumulato in più di ottanta anni di storia. Se lo perdessimo a causa di incomprensibili lungaggini burocratiche, non solo avremmo centinaia di esuberi ma in futuro saremmo costretti a importare ciò che oggi siamo in grado di produrre e spesso di esportare in tutto il mondo. L’Iveco di Bolzano non è una impresa di per sé in crisi, anzi fa cose prestigiose tanto da aver vinto di recente una fornitura per i Marines americani; è in casi come questo che il Governo deve dimostrare di voler davvero tutelare l’occupazione e l’industria nazionale”.
Ufficio stampa Uilm
17 dicembre 2018