CIET: FATTO L’ACCORDO.
RITIRATI I LICENZIAMENTI. CONCORDATA LA CASSA INTEGRAZIONE. SILENTI LE ISTITUZIONI E TELECOM!
Terminata con un accordo, mercoledì 27 maggio 2009, presso il Ministero del Lavoro, la lunga e difficile vertenza che ha contrapposto i lavoratori e il loro sindacato, alle volontà della Direzione Ciet. L’accordo è frutto di una difficile mediazione, che ha visto momenti di rottura sottolineati dalle lotte e manifestazioni di questi mesi, fatte con generosità dai lavoratori CIET.
Ciet ha aperto la procedura con 180 licenziamenti secchi. Durante la prima fase di discussione ha avanzato una proposta che prevedeva un centinaio di licenziamenti per chi aveva i requisiti per agganciare negli anni la pensione. Tale proposta prevedeva anche 300 casse integrazioni senza rotazione per impiegati e lavoratori con i requisiti per agganciare la pensione nei 4 anni di durata degli ammortizzatori, oltre ad una rotazione a 4 mesi per gli altri operai.
L’accordo, senza ora nascondere le difficoltà che permangono nella delicata gestione, prevede un massimo di 180 lavoratori in cassa integrazioni straordinaria. Per gli operai la rotazione avverrà al massimo trimestralmente. Per gli impiegati le regole della rotazione saranno definite in specifici incontri territoriali con le organizzazioni sindacali. La durata dell’accordo di CIGS è di un anno, parte dal 3 giugno 2009. La procedura di mobilità che prevedeva i 180 licenziamenti è stata ritirata.
L’azienda ha rifiutato di prevedere l’anticipo della cassa integrazione. La Ciet ha tentato sino all’ultimo di inserire tale decisione nell’accordo Ministeriale come atto concordato con il sindacato e RSU. Su questo punto c’è stata la rottura del 25 maggio. Il 27 maggio, dopo nuovi contatti, siamo giunti al testo definitivo, privo di riferimenti su questo punto. L’azienda ha confermato con una sua lettera al sindacato, l’intenzione di chiedere il pagamento diretto all’INPS della CIGS. Questo è un fatto negativo.
Ora la procedura per ottenere il riconoscimento definitivo della cassa integrazione prevede i tempi tecnici utili alla sua decretazione da parte del Ministero del Lavoro, e la successiva comunicazione all’INPS. I tempi, anche se sono stati accelerati rispetto al passato, richiedono varie settimane.
Questa ennesima vicenda di uso “anomalo” degli ammortizzatori sociali nel settore delle istallazioni telefoniche, alla presenza di carichi di lavoro certamente elevati, ma evidentemente poco remunerativi, chiama in causa le gravi responsabilità del committente TELECOM, monopolista della rete telefonica, e il negativo silenzio delle istituzioni ai vari livelli. Sono le politiche “industriali” spregiudicate di Telecom, che oltre a destrutturare la rete telefonica e non investire sulla rete di nuova generazione, incidono sulle condizioni prestative, economiche e sulla sicurezza dei lavoratori delle ditte d’appalto e sub appalto, oltre che pesare impropriamente sulle casse della collettività.
È necessario pensare in quanto lavoratori e sindacato come dare una svolta nel settore, pena il suo ulteriore inesorabile “perire”.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 27 maggio 2009